In un panorama di novità piuttosto asfittico, i Greta Van Fleet si confermano una band di ampio respiro, esce il nuovo singolo che lancia l loro terzo album
Piacciono ai nostalgici di un rock che rimpiangono un rock d’autore un po’ vintage, ma anche alle nuove generazioni, cresciute grazie ai genitori o ai fratelli maggiori a pane, Led Zeppelin e The Who.
I Greta Van Fleet non sono più una novità da sbandierare sui palinsesti radiofonici. La ventata di curiosità è sfumata con il secondo album, The Battle at Garden’s Gate. E ora c’è grandissima curiosità per il loro terzo disco in studio.
Greta Van Fleet, esce Meeting the Master
Si intitola Starcatcher e uscirà venerdì 21 luglio. La band che ha vinto un Grammy per il secondo EP From the Fires che anticipò l’uscita dell’album d’esordio Anthem of the Peaceful Anthem, mantiene la rotta di un rock vecchio stile che si appoggia su elementi semplici e di impatto.
Il nuovo brano Meeting the Master visita un ambito che sta molto a cuore ai Greta Van Fleet, il mondo esoterico. Il Master è un insegnante che cerca di insegnare ai suoi seguaci la propria visione del mondo e della vita. Un altro brano estremamente lungo, complesso, che si apre su sonorità acustiche per chiudersi con una maestosa solennità e uno splendido assolo di chitarra.
Niente tour…
A questo punto aumenta la curiosità per Starcatcher che vede i Greta Van Fleet registrare quasi tutte le tracce in studio ma live, come su un palco. Un’esperienza che lo scorso anno il pubblico dell’Ippodromo La Maura ha potuto testare personalmente con uno show articolato, lungo e costruito sui loro brani più lunghi.
Produzione affidata ad Andrew Cobb: “Abbiamo pensato a Starcatcher come a un cosmo, alle tipiche domande… cosa facciamo qui, dove andiamo… ma anche che cos’è la nostra coscienza e da dove viene” dice la band in una dichiarazione di presentazione del nuovo brano.
Niente tour per il momento, nessuna data in Europa: cinque soli concerti, per lo più in festival, tra Stati Uniti e Messico.