Red Hot Chili Peppers criticati dal loro ex musicista: “Ero meglio io…”

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L'ex chitarrista dei Red Hot Chili Peppers Josh Klinghoffer Red Hot Chili Peppers - Credits ANSA (Velvetmusic.it)

A tre anni di distanza dal suo licenziamento, Josh Klinghoffer ha criticato i Red Hot Chili Peppers con cui ha realizzato due album

“Sicuramente la musica che facevano con me era più cool…” dice oggi Josh Klinghoffer. Una critica nemmeno troppo velata alla band con la quale ha suonato e composto per diversi anni prima di essere messo alla porta per favorire il secondo rientro di John Frusciante.

La storia dei Red Hot Chili Peppers è stata particolarmente tormentata. La band, che lo scorso anno ha festeggiato 41 anni di attività, ha convissuto gran parte della sua esistenza con la dipendenza dalle droghe pesanti.

Red Hot Chili Peppers, un dramma dopo l’altro

Il loro prima chitarrista, Hillel Slovak, fondatore della band insieme a Flea e Anthony Kiedis dei quali era amico fraterno, morì nel 1988 dopo una overdose. John Frusciante, altro amico della vecchia compagnia dei due fondatori, che si era avvicinato alla band come Fan, da quando aveva 15 anni, è stato salvato per miracolo dalla droga con diverse riabilitazioni in più occasioni.

Una notte rischiò di bruciare vivo quando, completamente stordito dalla droga, il suo appartamento andò in fiamme. Restò ustionato in modo permanente sul fianco, la spalla e sul braccio destro: i segni sono ancora molto evidenti..

Frusciante è uscito dal gruppo

I problemi con la droga, ma anche di salute mentale di Frusciante condizionarono non poco la band. Il chitarrista uscì una prima volta per essere sostituito da Dave Navarro. Tornò per creare Californication, By The Way e Stadium Arkadium. Poi se ne andò di nuovo, sostituito da Josh Klinghoffer, uno dei suoi collaboratori più stretti: per rientrare nella band tre anni fa. E Klinghoffer fu messo alla porta.

I rapporti tra la band e l’ex chitarrista, due dischi con i Red Hot Chili Peppers, sono tutt’altro che buoni: “Sono rimasto sotto shock, non me lo aspettavo. Cerco sempre di non essere negativo nei confronti di chi fa musica, ma quando ho sentito il loro nuovo disco ho avuto una sensazione strana. Penso semplicemente che con me facessero musica più bella, più interessante”.

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Tre quarti dei Peppers: da sinistra Kiedis, Flea e Smith – Credits ANSA (Velvetmusic.it)

“Non l’ho ascoltato tutto”

I RHCP hanno realizzato due album pubblicati a poca distanza l’uno dall’altro lo scorso anno, Unlimited Love e Return of the Dream Canteen: “Ho ascoltato il primo e non ho finito di ascoltare il secondo, sono arrivato alla nona canzone. L’ho trovato noioso, non entusiasmante”.

Klinghoffer non sembra tuttavia nutrire alcun rancore nei confronti di Frusciante: “Ci sentiamo, abbiamo lavorato tanto insieme. So che mi piacerebbe ancora collaborare e suonare con lui. Ho sempre sostenuto di provare ancora un enorme amore per lui. È uno dei miei musicisti preferiti; uno dei miei scrittori preferiti. E questa cosa non cambierà mai”.

Josh Klinghoffer ha recentemente collaborato con i Jane’s Addiction per sostituire l’ex chitarrista dei Peppers, Dave Navarro, alle prese con i postumi del Covid.

I Red Hot Chili Peppers torneranno in Italia dal vivo il 1 luglio, all’Ippodromo La Maura di Milano.