La morte di Moon Bin, Corea sotto shock sui decessi dei VIP

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Muore Moon Bin degli ASTRO, aveva 25 anni - Credits ANSA (Velvetmusic)

La morte del cantante degli ASTRO Moon Bin, uno degli artisti più famosi del paese, apre un intenso dibattito in Corea del Sud

Non ci sono notizie ufficiali almeno per ora circa la morte di Moon Bin, il cantante, modello e attore deceduto nella sua abitazione di Gangnam a Seoul tra mercoledì e giovedì.

Il decesso è stato accertato dai medici dopo che il suo agente, che non aveva notizie del cantante da alcune ore, era andato a trovarlo nella sua abitazione.

Moon Bin, la sua morte è un giallo

Apparentemente all’interno della casa non c’erano tracce che potessero far pensare a un’aggressione o a una morte violenta. Ma la polizia ha posto il suo appartamento sotto sequestro effettuando tutta una serie di rilievi. La magistratura locale ha aperto un’inchiesta e sul corpo di Moon Bin è ovviamente stata disposta un’autopsia.

L’11 aprile scorso un’altra morte eccellente aveva scosso l’opinione pubblica sudcoreana. L’attrice Jung Chae-yull muore nel suo appartamento. Aveva soltanto 26 anni. Le cause ufficiali del decesso non sono ufficiali, ma tutto fa pensare al suicidio. Una tragedia apparentemente inspiegabile perché l’attrice e modella era ricchissima, estremamente popolare e tutte le sue produzioni, in particolare il serial Zombie Detective, avevano un enorme successo.

Inchiesta sui suicidi dei giovanissimi

Sui decessi di Jung Chae-yull e di Moon Bin è intervenuto recentemente Wkang Min Lee docente presso il Seoul National University College of Medicine e direttore della Mind Lab Space Mental Health Clinic con sede a Seoul. Che ha apertamente parlato di emergenza nazionale: “In attesa di capire quello che è accaduto a Moon Bin, e mi auguro si sia trattato di una morte serena e non autoinflitta, bisogna comunque parlare di un dato allarmante. Secondo i dati dell’OCSE la Corea del Sud ha il più alto tasso di morte per suicidio. Il che significa che questa è un’autentica emergenza in un paese che gode di sviluppo e benessere.

Le celebrità in Corea del Sud affrontano molti problemi perché vivono in ambienti chiusi. I social limitano la loro privacy e molte delle loro azioni e diventa difficilissimo per loro richiedere supporto per la salute mentale e gestirlo in quanto ciò potrebbe anche trasformarsi in pettegolezzi devastanti per la loro carriera. Dobbiamo riflettere, e porre un rimedio”.

Secondo Lee i social stanno devastando la vita di persone che darebbero tutto pur di tornare alla normalità: “Le celebrità, le etichette musicali e la società del paese generalmente penalizzano chi deve affrontare una terapia, soprattutto nella sfera emotiva. E molti stanno zitti invece di cercare aiuto. Questi problemi sono spesso amplificati da una cultura del fandom di Internet che può essere tossica”.