The Pogues, preoccupano le condizioni di salute di Shane McGowan

Shane McGowan dei The Pogues in una foto social di non molto tempo fa
Shane McGowan dei The Pogues in una foto social di non molto tempo fa - Credit McGowan official (velvetmusic.it)

Preoccupazione da parte dei fan della band irlandese dei The Pogues per un ricovero in terapia intensiva del cantante della band Shane MacGowan

Shane McGowan è sicuramente un personaggio tra i più bizzarri e significativi di un certo tipo di musica rock.

Nati sull’onda del post-punk che in Irlanda aveva scatenato un’ondata di curiose band flok dirompenti e sguaiati, i The Pogues hanno dato vita a una Irish Invasion che ha lasciato un segno profondo anche nel nostro paese.

The Pogues, di passaggio anche in Italia

In tutto questo la proposta dei The Pogues era divertentissima: “Siamo artisti della sbronza, più siamo sbronzi e più meglio suoniamo” aveva raccontato nel 2009 Shane McGowan, piuttosto allegro per essere ad un sound check torrido di prima mattina del Festival Rock in Idro… Che non era a Rho e nemmeno all’Idroscalo. Ma al vecchio PalaSharp del Lampugnano del pomeriggio di un festival.

McGowan, appena rientrato nella band dopo un malore e un ricovero nel quale gli avevano anticipato che continuando a bere quanto beveva sarebbe morto in cinque anni, era molto affascinato da tutto quello che era italiano. In particolare il vino. Il cantante era reduce da una delle sue abituali sessioni di rehab cui doveva sottoporsi quasi di continuo per rimediare allo smodato uso di sostanze e di alcol.

Un ricordo italiano

Di buonumore, soprattutto dopo un bicchierino che solo dopo il secondo assaggio scopre essere grappa, Shane McGowan già all’epoca diceva che anche se il gruppo era di fatto inglese, e si era formato a Londra, tutto quello che di bello lo caratterizzava era assolutamente irlandese: “Anche voi italiani siete molto irlandesi, molto più irlandesi di quanto non sembri…”

Quella sera, mantenendo fede alla sua promessa, Shane McGowan si presentò sul palco barcollante, in piedi a malapena e solo appoggiandosi all’asta del microfono. Un concerto strepitoso al termine del quale la gente lasciò il PalaSharp stremata: primo brano Streams of Whiskey, ultima una versione mostruosa di Fiesta nel corso della quale tra una strofa e l’altra biascicata in modo poco comprensibile al microfono, Shane McGowan si è scolato una bottiglia di bianco per salutare il pubblico attaccandosi avidamente a un’altra bottiglia… di Mezcal.

Bruce Springsteen in visita a Shane McGowan pochi giorni fa – Credit McGowan official (velvetmusic.it)

Condizioni di salute preoccupanti

Negli ultimi anni le apparizioni di Shane McGowan si sono fatte molto più rare e selezionate: “Non bevo più come un tempo, mia moglie mi controlla e fa bene perché tutto sommato vivere è meglio che sopravvivere” aveva dichiarato nel 2021.

Al momento MacGowan è ancora in ospedale dopo essere stato ricoverato per diversi giorni in terapia intensiva. Trasferito in ospedale a Dublino a fine giugno per un malore improvviso, McGowan non è ancora tornato a casa: “Sta bene, è seguito, curato e le persone che si stanno preoccupando delle sue condizioni lo hanno convinto a restare ancora un pochino a disposizione dei medici” ha detto sua moglie Victoria Mary Clarke.

Le condizioni di Shane McGowan

Le cause del malore di giugno non sono note. Ma non è certo la prima volta che Shane McGowan si vede costretto a un ricovero urgente: “…hai presente quando ti dicono che l’età porta consiglio e buon senso? Ecco, per me quel momento è stato estremamente tardivo. Ma tutto sommato sono contento che sia arrivato – aveva dichiarato McGowan al New Musical Express – diversamente sarei già morto. Ho avuto una vita estremamente dissoluta e molto turbolenta. Non mi sono mai privato di niente. Fino a quando non ho deciso che non mi sarei voluto privare di altri giorni di vita. Sono circondato dai timori di chi mi vuole bene e che sostiene che le mie condizioni di salute siano estremamente fragili e incerte”.

MacGowan dal 2015 è in sedia a rotelle a seguito di una tremenda caduta in cui si è rotto il bacino. Si è anche rotto un ginocchio e si è lesionato un legamento nel 2020. A dicembre era finito in ospedale dopo avere contratto un’encefalite. I medici lo avevano trattenuto fino a Natale temendo una meningite. In poche occasioni gli amici andavano a trovarlo: poche settimane fa a bussare alla sua porta niente meno che Bruce Springsteen che si trovava in Irlanda per i suoi concerti del tour europeo.