Appena letti gli ascolti di ieri sera. Il programma è stato seguito da un milione 553 mila telespettatori, con il 13,36% di share. Andiamo con ordine. Domenica sera. Torno a casa tardi, ma non troppo. Accendo il Pc, perché è un’abitudine. Lo stesso per la Tv, perché fa compagnia. Passata mezzanotte, non guardo la Domenica sportiva, non m’interessano i Poker On-line. Il primo canale è il primo che capita (per forza, mica sono scemi in Rai). Iniziato da un po’ lo Speciale TG1, questa volta è dedicato a Mina: sarà pure un personaggio “antico”, ma la voglia di curiosare c’è, eccome…
Quel gran genio di Soldati
Il mio amico Vincenzo Mollica a menare le danze di questo accattivante mix intitolato “Mina Dinamite 1958-1962. Genesi di una ribelle“. Fossimo stati sulla BBC, l’avrebbero più semplicemente chiamato “Mina begins“. Fa anche supereroe e non guasta. Torniamo allo Speciale. La storia di Mina, da quando diciottenne debuttò a Rivarolo del Re, in provincia di Cremona passando per Studio Uno fino alla Canzonissima del 1962, quando annunciò di aspettare un figlio dall’attore Corrado Pani. Anni fondamentali, ruggenti: lo testimoniano Giorgio Bocca, Gino Paoli e Dario Fo e Giorgia. Si capiva subito che ‘sta ragazza aveva talento, doti vocali fuori dal comune, ottima presenza sul palcoscenico, personalità . Ah, dimenticavo, era anche un bel vedere. La Tigre di Cremona, mica per niente ah… Mollica riesce a miscelare testimonianze recenti a filmati dell’epoca. Due le piccole perle del passato che onestamente non avevo mai visto da nessuna parte: il duello-duetto politico/musicale con Il Quartetto Cetra e la conversazione con Mario Soldati.
Chi legge? (31/12/1960)
Sì, lo so. E’ passato qualche anno. Però a me Soldati piace tanto. America primo amore è uno dei libri più belli che io abbia mai letto. Vedere questo signore dai modi antichi e impolverati che intervista Mina mi fa un po’ impressione e provo a godere del momento. Lui sembra Fabio Fazio che imita Enzo Biagi, lei è semplicemente straordinaria nella sua aggressiva indolenza, nella sua disarmante semplicità . Soldati invita a spegnere la radio e a leggere un libro, lei invece sta dalla parte di Paperino. Il finale è quasi spassoso (se lo guardiamo con gli occhi di quel tempo), perché chiaramente recitato. Anche bene. La richiesta del giornalista pare quasi spiazzare la Tigre di Cremona: “Ci canta una canzone“?. La risposta è netta: “Per una volta vorrei essere utile, non cantando…“. Sono trascorsi 50 anni, chissà se oggi una pop-star rifiuterebbe un invito del genere. Va beh, mi fermo qui, altrimenti sono parole, parole, parole…
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