CliPPop, la musica da guardare: Se si potesse non morire, Modà

Battute che si sprecherebbero, ma che oggi non possono essere scadute. Come fanno a scadere battute che sono ancora di Moda…? Aggiungiamo un semplice accento, proprio come quelli che scandiscono il battito delle canzoni. Uno dei brani attualmente più battuti dalle radio è “Se si potesse non morire”, sul podio all’ultimo Sanremo e vero singolo trainante dell’imminente tour dei Modà. Il videoclip che accompagna questo pezzo è semplice e diretto, così come il testo stesso. Poche immagini, pochi sguardi, pochi volti, ma tutto vivo e attuale. Sognante e insieme reale. Protagonista è un professore di liceo, interpretato da Luca Argentero

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Il televoto da casa alzò, e parecchio, il giudizio della giuria di qualità. Ma non crediamo che alla rockband milanese importasse vincere, bensì convincere. “Se si potesse non morire” è contenuta nell’album “Gioia” ed è anche colonna sonora del film “Bianca come il latte, rossa come il sangue“. Tra gli attori impegnati c’è il bravo e bello Luca Argentero: inverosimile (per ovvie ragioni anagrafiche) Kekko Silvestre che per l’occasione veste i panni dell’alunno. La prima immagine forte è quello della bella di turno, “di quella del primo banco che filava tutti meno che te“, come avrebbe cantato qualcun’altro: i suoi occhi, i suoi capelli e la vernice che il ragazzo scaraventa contro una parete. Tutto rosso, il colore della passione, dei sentimenti tumultuosi e improvvisi…

La protagonista femminile del video è, appunto, di carnagione chiara, innocente, candida, apparentemente innocua. Come il latte. Come un dipinto la cui cornice rossa investe di colori tutto il resto del ritratto. Lui è l’attento osservatore che ne resta infatuato, inesorabilmente. Il rosso della fragola che sancisce un sentimento in costruzione, il rosso che è anche colore della gelosia, dell’amica che scrive una lettera con lo scopo di allontanare i due innamorati e avere un posto per nella vita di lui. Argentero, novello Robin Williams, è il più classico educatore che fa da trait d’union, unisce i fili intorcigliati di un amore scombinato e regala a tutti il più classico dei lieto fine.

(foto by kikapress.com)

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