Cantare è bello, te lo dice Fiorello! #quirinale #rodotà

Riprendiamo un vecchio slogan, una pubblicità che non ci farà penare – come accaduto al “povero” PSY – per via di promozioni occulte. Rosario Fiorello non dimentica mai l’attualità, soprattutto adesso che si occupa di approfondimento giornalistico. Soprattutto, non dimentica la musica associata alle notizie fresche fresche del mattino. Chi ha assistito spesso ai suoi spettacolo in radio sa bene che ogni giorno era una novità, un’improvvisazione giocata sui temi del momento: una ripresa del varietà del passato, ora di nuovo in auge con le canzoncine di Elio (prima) e di Crozza (ancor più recentemente). Non lo abbiamo mai fatto e non lo faremo mai più ma stamattina la tentazione è troppo forte. La musica di Fiorello e della sua Edicola colora il momento della scelta, quella del Quirinale. Citando Battisti, potremmo definire questa come “La canzone del solo (rimasto)”. Lo showman siciliano canta “Rodotà” sulle note dell’ultra nota “Che sarà” portata al successo da Josè Feliciano e dai Ricchi e Poveri…

Gioca Jouer, Fiore!

Non nuovo a parodie legate al mondo della politica, Fiorello si diverte assieme ai suoi compagni di merenda (anzi, di colazione) con un pezzo conosciuto da tutti, nessuno escluso. Siamo fatti apposta per la par condicio e, così, ci tocca fare un altro nome, di un altro schieramento politico. Dobbiamo rimanere in tema musica: la mente va ad una delle robe più geniali di epoca Radio 2, quando Fiore, Baldini e gli altri si riunivano in conclave per poi partorire liriche di altissimo spessore. Diciamolo!

(foto by facebook)

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