A due anni dalla scomparsa della cantautrice britannica, arriva il film-documentario ufficiale sulla vita di Amy Winehouse, diretto da Asif Kapadia, in collaborazione con il produttore James Gay-Rees e la Universal Music. Il regista è noto per aver diretto nel 2010 il docu-film “Senna” sulla vita del pilota tre volte campione del mondo di Formula 1 Ayrton Senna, con il quale si è aggiudicato un BAFTA e un premio al Sundance Film Festival come miglior documentario. La Focus Features International, che lo distribuirà , prevede di presentare il progetto nell’ambito del Festival di Cannes, il prossimo mese di maggio.
Dopo diverse proposte, la famiglia ha dato l’ok e così il regista avrà a disposizione materiale audiovisivo inedito della cantante, per raccontare la sua vita a 360 gradi: i rapporti con i parenti, lo stato psicologico precario e la sua grandissima dote canora che l’hanno portata a diventare un mito in pochissimi anni. “Guarderà alla storia di Amy con sensibilità , onestà e senza sensazionalismo” ha dichiarato il padre Mitch. Quest’ultimo è stato spesso protagonista nel difendere e proteggere la memoria e il lascito musicale della figlia, com’è successo con la cover di “Back To Black” eseguita da Beyoncé e Andre 3000 per la colonna sonora dell’attesissimo “Il Grande Gatsby” e che ha fatto scatenare molte polemiche.
UN FRAMMENTO DELLA COVER DI BACK TO BLACK
Amy Winehouse debutta nel 2003 anche se il vero successo arriva 5 anni dopo con l’uscita del secondo album “Back to Black“, che trainato da singoli come “Rehab“, “Love Is a Losing Game” e l’omonima traccia, ha scalato le classifiche mondiali, ottenendo un successo incredibile che l’ha portata a vincere ben cinque Grammy Awards. L’artista ha fatto spesso parlare di sé per gravi problemi legati a droga, alcol e disordini alimentari che l’hanno portata a ritardare la realizzazione del suo terzo album fino alla prematura morte, avvenuta a soli 27 anni nella sua casa a Londra.
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