Fabrizio De Andrè: ecco “Il pescatore” in cinese! [VIDEO]

Qualcuno probabilmente urlerà al sacrilegio, alla profanazione. Fabrizio De Andrè è da sempre uno dei monumenti della nostra canzone (e non solo), un modello per una certa forma d’arte esclusiva, ma mai fin troppo distante dalla realtà, dalle cose quotidiane. Sorprende, ad esempio, quanti ventenni conoscano a memoria il testo di alcuni suoi brani, come “Bocca di rose” o “Geordie”, solo per citare le prime due a caso. A proposito di testi, la traduzione è sempre in agguato e alle volte le cose non vanno come dovrebbero: fatto sta che nel paese degli occhi a mandorla hanno avuto la felice idea di riproporre nella loro lingua (non un concentrato di fascino e musicalità, a dire il vero) la famosissima “Il pescatore“. A guardare il videoclip (ebbene sì, esiste anche quello!) sembra quasi di assistere a uno scherzo, alla versione cinese delle classiche soap opera di casa nostra. Ma come negare che le cover di alcune hit abbiano spesso trovato poca fortuna? Parliamone…

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“Il pescatore” fa tornare indietro al 1970, ancora oggi è uno dei brani più suonati di Fabrizio De Andrè, ascoltare una versione orientaleggiante, per di più unita ad un filmato di dubbio gusto (non si offendano i milioni di cinesi che ci stanno leggendo) fa veramente uno strano effetto. Ecco a voi la spettacolare “Made in China”…

Tra gli anni ’60 e i ’70 il nostro Mogol era abituato, invece, a tradurre in italiano i successi internazionali: “Sognando la California” (California Dreamin’ degli americani The Mamas & the Papas), oppure “Senza luce” (A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum). Su questa linea gli esempi si sprecano, da “The sound of silence” di Simon & Garfunkel liberamente tradotta in italiano dal cantante Dino (“La tua immagine”), fino a “Just the way you are” di Billy Joel, testo italiano di Claudio Baglioni: qui eseguita insieme con gli Extra, gruppo in voga negli anni ’70. Al piano c’era un certo Walter Savelli, vecchia conoscenza di Velvet…

(foto by facebook)

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