Muse, a Torino è un trionfo: ora tutti a Roma [VIDEO]

Non è stato solo l’antipasto (ricco) del concerto di Roma (6 luglio). Torino ha accolto i Muse per ben due serate: uno strepitoso successo. Intensità e durezza del suono alternata sapientemente a grandi aperture melodiche: funky, punk, hard rock, elettronica. Sotto la Mole un mix di emozioni per le star del Devon, che hanno riempito lo stadio di Corso Agnelli, l’altra sera, con circa 35 mila persone. Ciò che ha meravigliato è stata la risposta del pubblico con una folla proveniente anche da altre parti d’Italia: per i divi inglesi guidati da Matthew Bellamy, più della metà dei biglietti è stata venduta fuori Piemonte, dato che ha del clamoroso.

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LA SCALETTA

Prima parte: Supremacy; Panic Station; Plug In Baby: Map of the problematique; Resistance; Animals; Knights of Cydonia; Dracula Mountain; Explorers, Interlude; Hysteria; Monty Jam; Feelin good; Follow me; Liquid state; Madness; Time Is Running Out; Stockholm Syndrome.

Sul palco B: Unintended: Blackout: Guiding Light; Undisclosed Desires

BIS: The 2nd Law: Unsustainable; Supermassive black hole; Survival; Uprising; Starlight.

La cronaca

Torino protagonista della tournee europea dei Muse. Un giro di concerti partito da Coventry un mese fa. Matthew Bellamy, Chris Wolstenholme e Dominic Howard hanno incantato per oltre due ore lo stadio Olimpico con i loro grandi successi. Mescolanza di suoni e di voci per una band, quella inglese, che mostra un cambiamento radicale, sempre più incline alla massa e non per questo di minore appeal e qualità. Uno spettacolo trascinante, delirio fatto di fuochi d’artificio e sei lingue di fuoco che si levano dal gigantesco palcoscenico…

Cambiamento radicale, dicevamo. Così è, ci pare: una volta i Muse rappresentavano una realtà di nicchia, una indie band di belle speranze. Adesso qualcosa è mutato: oggi i tre ragazzi si presentano al pubblico come un trio mainstream, singoli di grande presa e, soprattutto, un live show che è una perfetta macchina hi-tech mai uguale a se stessa.

(foto by kikapress.com)

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