Giovane, di talento, arrabbiato quanto basta, definito “un gran figo” da Victoria Cabello: Diluvio è stato sin da subito uno dei concorrenti più “quotati” di X-Factor 2014, eppure la sua avventura è finita troppo presto. Nonostante questo, il rapper romano procede dritto per la sua strada e negli ultimi mesi ha già messo in circolo sul web diversi singoli, a partire La notte, il suo cavallo di battaglia durante il talent (QUI IL VIDEO UFFICIALE). Si è buttato talmente a capofitto nella musica che a breve potremo già stringere tra le mani il suo album. E’ stato lui a raccontarci i dettagli del suo lavoro.
Che novità ci sono circa il tuo disco?
Avevo già iniziato a lavorare alle tracce prima di partecipare a X-Factor, infatti ormai mancano solo due pezzi, a cui mi dedicherò nei prossimi giorni e sarà pronto. Dovrebbe uscire a marzo. Ci sarà anche un pezzo con Fedez, che credo sarà il singolo ufficiale estratto dall’album, realizzato per la label Quadraro Basement.
Ti sei dato parecchio da fare negli ultimi tempi…
Non riesco a stare senza far niente: ho iniziato a cantare a 17 anni e non mi sono mai fermato, spesso ho lavorato da solo, senza etichette, pur di non perdere tempo prezioso
Il 1 febbraio hai postato il video di un nuovo pezzo, Il meglio per me, come è nato?
Anche questa canzone è stata scritta prima di X-Factor, ma è un’esclusiva per il web, non farà parte dell’album.
Non so perché, sono nato nella periferia di Roma, un quartiere difficile…forse è stato anche quello a incidere su questo aspetto. La musica è ciò che mi fa stare bene, so che può suonare “retorico” ma mi dà la forza per vivere. Certo, se alcune cose girassero come dovrebbero, potrei trovare la serenità in futuro…
E’ anche per questo che ti sei avvicinato all’ambiente hip hop, sempre ricco di musicisti che usano la musica come valvola di sfogo per esprimere la loro rabbia o disagio? Quand’è che hai capito che era questo il tuo percorso?
Sono sempre stato attratto da rap e hip hop, sin dall’adolescenza, mi piaceva quella musica ma anche quella “mentalità”. Poi è arrivato il fenomeno Eminem ed è stato una rivelazione, mi sono ritrovato subito in quel genere di artisti.
Sei rimasto molto amico dei tuoi ex compagni del talent? Soprattutto Mario, Madh, Lorenzo…
Questa edizione è stata “allucinante”, sia per la qualità di artisti che ha coinvolto ma anche per quanto ci siamo uniti. Ci vediamo spesso, abbiamo creato un bel gruppo. Non ho vissuto per niente l’aspetto competitivo di quei giorni, credo neanche gli altri. Almeno la maggior parte di loro.
A proposito di questo, che ne pensi di Lorenzo Fragola a Sanremo?
Ha tutte le carte in regola per vincere. Per altro quando esci da un talent hai anche una visibilità notevole.
Qual è stato il momento più brutto di X-Factor?
Credo il bootcamp: quest’anno c’era il nuovo meccanismo delle Chairs Challange, perciò se anche il giudice ti diceva che eri dentro poi poteva cambiare tutto…è stato tremendo!
Il momento più bello?
Quando ho cantato La notte: ho sentito un’enorme energia in studio, tra il pubblico…era incredibile
A proposito de La notte, com’è nata questa idea? Un rapper come te unito alla musica di Arisa, non era per nulla scontato.
Avevo già in mente di fare una cover di questa canzone, però non ero sicuro che sarebbe diventato il mio cavallo di battaglia. Poi, però, Arisa ha scritto delle belle cose sulla mia versione del pezzo (“Grazie a Diluvio per aver scelto La notte come tuo cavallo di battaglia”, aveva scritto la cantante in un tweet poco dopo l’esibizione del concorrente n.d.r). L’ho conosciuta proprio durante X-Factor e l’ho trovata molto più simile a me di quanto si possa immaginare: è misteriosa e ha un carattere molto particolare.
Ci sono dei live in programma?
Al momento no, sono ancora molto concentrato sul nuovo disco. Spero di farne presto, però.
Come mai ti sei dato questo nome d’arte?
E’ nato per caso, avevo 17 anni e all’epoca cantavo insieme a un amico e volevamo darci dei nomi significativi. Ma è una storia nata così, per scherzo. Solo che poi me lo sono tenuto.
Diluvio, un nome che rimanda a immagini tempestose, fatte di lampi e fulmini, e si suoi testi sono così: c’è dentro tanta rabbia, ma anche tanti messaggi di speranza (“Insegui i tuoi sogni…”). Nonostante l’aspetto e l’atteggiamento da bad-boy, infatti, il rapper si è sempre dimostrato (tanto in trasmissione quanto durante la nostra chiacchierata) un ragazzo semplice, che vuole “solo” vivere della propria musica e che combatte per riuscire a realizzare questo sogno. Siamo certi che arriveranno presto sue novità.
Foto: Facebook
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