Grido giudice di un talent show? Ecco l’annuncio del rapper

Grido, l’ex leader dei Gemelli DiVersi ora solista, ha presentato il suo nuovo album Segnali di fumo, uscito ufficialmente lo scorso venerdì 3 marzo. Il rapper, al secolo Luca Aleotti, ha parlato anche del rapporto col fratello J-Ax e della possibilità di fare il giudice in un talent show in tv.

Lo scorso venerdì 3 marzo è uscito ufficialmente il disco di Grido Segnali di fumo. L’album segue a 6 anni di distanza il suo primo da solista, Io Grido, e arriva a 3 anni di distanza dall’EP Happy Ep!, firmato con lo pseudonimo di Weedo. L’ex leader dei Gemelli DiVersi ha parlato del suo nuovo album – che ospita collaborazioni che spaziano da Marco Masini a Tormento passando per Caneda, Danti, Chiara Grispo, Galup, Paolo Jannacci, Raige, Shade e J-Ax – nel corso di alcune dichiarazioni concesse a ‘Leggo’: “Sono 16 brani, una generosità che mi piaceva anche quando facevo parte dei Gemelli DiVersi. ‘Riempiamo i dischi’, ci si diceva. Dopo la paternità, sentivo di dover riempire l’album di tutto me stesso, con tante partecipazioni e influenze. Da Danti a Paolo Iannacci, uno dei più grandi jazzisti d’Italia. Ho scelto di fare il musicista vivendo da musicista. Devo ringraziare la Sony che ha accettato una scelta non discografica, mi ha lasciato libero anche di non dover fare un video per Youtube ogni due giorni”.

Luca Aleotti (vero nome di Grido) ha poi parlato del suo rapporto col fratello J-Ax (Alessandro Aleotti): “Io ero rapper a 13 anni, lui a 20 ma è stato un riferimento e, ora, un aiuto. A chi pensa che io sia il fratello di… ho poco da rispondere: semplicemente me ne frego di chi la pensa così. Anche il dibattito su cosa sia rap e cosa no è una roba da rosiconi. Io ho imparato a dividere la musica tra quella che mi piace e quella che non mi piace”.

Infine, alla domanda sulla possibilità di fare il giudice ad un talent show, Grido ha risposto: “In un talent rap magari: non è solo fare un po’ lo zio che mi piace, ma anche prendere dai nuovi che si affacciano”.

Photo Credits: Facebook

 

Impostazioni privacy