Taylor Hawkins un anno dopo: un omaggio da record VIDEO

É passato già un anno dalla morte di Taylor Hawkins, il batterista dei Foo Fighters scomparso in Colombia durante il tour mondiale della rock band americana

Era un anno fa. Taylor Hawkins rientrava in albergo dal soundcheck dello show che i Foo Fighters avevano in programma a Bogotà. Doveva riposare e recuperare in vista dello spettacolo.

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Taylor Hawkins, batterista dei Foo Fighters, aveva 50 anni (ANSA) – Velvetmusic

Al momento di andare all’arena il suo tecnico lo va a chiamare in camera e lo trova esanime. Inutile la corsa in ospedale. Le indagini e l’autopsia riveleranno nel suo sangue una dose eccessiva di farmaci, soprattutto painkillers, oppiacei e antidolorifici. Aveva 50 anni. I Foo Fighters sospendono immediatamente il tour che verrà cancellato. La band al momento sta provando per tornare dal vivo con alcuni spettacoli e non è ancora certo chi sostituirà il batterista scomparso.

Taylor Hawkins a un anno dalla morte

La morte di Hawkins ha destato una profonda impressione in tutto il mondo della musica rock internazionale. Perché i Foo Fighters sono un nome importante, forse il più importante in assoluto. E perché il batterista era molto, davvero molto amato.

Aveva cominciato come sessionman suonando in particolare nel primo tour mondiale di Alanis Morissette. Poi l’incontro con Dave Grohl, reduce dalla drammatica scomparsa di Kurt Cobain e dalla fine dei Nirvana: ed è stato amore a prima vista. Mettersi alla batteria dietro un batterista di fama mondiale come Grohl, un ruolo pesantissimo che solo un fuoriclasse come Hawkins poteva sostenere. E che il suo amico e frontman non gli aveva mai fatto pesare.

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L’omaggio dei fan fuori dall’hotel teatro della morte di Taylor Hawkins (ANSA) – Velvetmusic

Un batterista vero

Musicista talentuoso, batterista a dir poco fenomenale, ottimo cantante dal timbro acuto e graffiato, Taylor Hawkins era anche un ottimo autore. Aveva collaborato con Grohl alla stesura di numerose canzoni e alcune le cantava personalmente davanti al pubblico, in prima fila, con lo stesso Grohl che andava dietro alla batteria al suo posto. Come nel caso di Cold day in the sun.

Il periodo successivo alla sua scomparsa è stato di dolore e di lutto per la band, ma soprattutto per Dave Grohl che ha sperimentato la tremenda esperienza di perdere i due suoi migliori amici e i migliori compagni di lavoro possibili prima nei Nirvana e nei Foo Fighters.

Ma la band andrà avanti. Lo ha già fatto salendo sul palco in occasione dei due spettacoli celebrativi, a Wembley e a Los Angeles, con un gran numero di artisti che si sono esibiti nel nome di Hawkins.

Anversa, 100 batteristi omaggiano Shane Hawkins suonando My Hero

 

La sua eredità, il figlio Shane

Le iniziative a distanza di un anno per ricordare il batterista si sono moltiplicate in ogni parte del mondo. Ad Anversa una band locale, i Black Box Revelation, hanno eseguito una straordinaria versione di My Hero, una delle prime e più belle canzoni scritte da Grohl per i Foo Fighters, accompagnati da 100 batteristi allestiti con il loro drum set all’interno del palasport. Della canzone è stato eseguito un video che in poche ore è diventato virale sul web.

Così come la deliziosa versione di My Hero suonata da Shane, il giovanissimo figlio di Taylor Hawkins, salito sul palco dietro i tamburi dei Foo Fighters lo scorso anno per una esibizione commovente almeno quanto convincente. La mela non cade mai troppo lontana dall’albero.

Shane Hawkins durante l’omaggio al padre, la miglior performance dell’anno secondo il Drumeo Award

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