Keanu Reeves torna al rock and roll: da dove era partito

Keanu Reeves è tornato in piena attività con i Dogstar, band che lui stesso aveva fondato quasi trenta anni fa e che ora sono di nuovo attuali con un tour e un disco

Di attori che avrebbero preferito essere delle rockstar ce ne sono diversi. Persino Woody Allen ha sempre sognato di poter suonare il suo clarinetto in qualche jazz club. Cosa che fa ancora nei locali del Greenwich Village poco lontano da dove vive.

Keanu Reeves live al basso con la sua band
Keanu Reeves live con la sua band – Credits Dogstar Official Press (VelvetMusic.it)

 

In concerto Depp ha  suonato con fior di musicisti, compreso Jeff Beck, scomparso a gennaio, del quale l’attore era grande amico. E poi ci sono Kevin Costner, che ama suonare blues e bluegrass, Bruce Willis (che ha pubblicato anche alcuni album di discreto successo), Bradley Cooper… Persino Scarlett Johansson che ha una splendida voce e ha inciso recentemente un album di cover del suo autore prefetito, Tom Waits.

Keanu Reeves e i Dogstar

Johnny Depp fa collezione di chitarre e appena può sale su un palco con gli amici di cui si è circondato da tempo. L’attore di Pirati dei Caraibi ha trascorso gran parte del 2023 in tournee con gli Hollywood Vampire che annoverano tra gli altri musicisti un autentico monumento come Alice Cooper.

Tra i musicisti più promettenti, costretti a scegliere un futuro nel mondo del cinema piuttosto che in quello del rock, c’è anche Keanu Reeves che suona la chitarra da sempre, molto bene per altro, e per diversi anni ha scelto un ruolo meno da protagonista sul palco insieme ai Dogstar.

I Dogstar al completo, in tour in Nordamerica
I Dogstar al completo, in tour in Nordamerica – Credits Dogstar Official (VelvetMusic.it)

 

Reeves aveva formato la band nel 1991 nonostante la sua carriera di attore fosse già molto promettente. Immediatamente dopo il suo primo ruolo importante nella commedia Bill and Ted’s Excellent Adventure, i Dogstar ebbero la loro grande occasione. Un lungo tour mondiale. Molti concerti negli Stati Uniti. Poi la traversata oceanica per suonare in Asia e Australia. Quando David Bowie suonò in America furono proprio i Dogstar ad aprire il suo concerto all’Hollywood Bowl. Un disco registrato, molte canzoni già pronte. Ma a Reeves continuavano ad arrivare proposte per il cinema. E fu costretto a scegliere.

Sul palco in disparte

La band era discreta. E stava funzionando. Aveva ottenuto anche diversi passaggi televisivi importanti, da David Letterman, da Jay Leno prima di sciogliersi nel 2002 chiudendo la propria esperienza con un ultimo album.

I Dogstar erano una buona band rock con scelte musicali vicine al grunge d’autore. Ma Reeves, travolto dal successo di Matrix, non ebbe più modo di concentrarsi sulla sua carriera musicale.

Lo splendido singolo Everything Turns Around dei Dogstar

La cosa impressionante era vedere Keanu Reeves un passo indietro e di lato rispetto agli altri componenti della band. In particolare il batterista, Robert Mailhouse. I due erano buoni amici, e formarono la band quando Reeves non aveva ancora l’immensa popolarità che sarebbe arrivata con il cinema.

Scelta necessaria

A un certo punto il timore di Reeves era che le persone prestassero attenzione alla sua musica solo per il suo successo di attore. Cosa che non gli piaceva anche per i suoi compagni del gruppo. E lasciò. Non senza qualche rimpianto.

Spesso l’attore di Matrix e John Wick ha dichiarato che i primi giorni con la band gli mancano molto. E che gli piacerebbe un giorno tornare in tournee. Due i dischi pubblicati dai Dogstar: l’EP Quattro Formaggi (altra passione di Reeves, la pizza!) e due album Our Little Visionary e il conclusivo Happy Ending cui si è appena aggiunto il terzo, pubblicato quest’anno – Somewhere Between the Power Lines and the Palm Trees – che sta andando decisamente molto bene.

 

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