Max Pezzali al Circo Massimo: “…e poi potrei anche smettere”

Sarà una conclusione di stagione degna dei suoi trent’anni di carriera quella di Max Pezzali, al Circo Massimo per quello che probabilmente diventerà il suo concerto più grande di sempre

Da Circo Massimo a Circo Max è un attimo. Max Pezzali ha presentato oggi a Roma, con una conferenza stampa particolarmente affollata in Campidoglio, quello che diventerà certamente uno degli eventi live più importanti del 2023. Una data straordinaria che chiuderà la sua tournee estiva e che come per i concerti dello scorso anno negli stadi prevede anche un gran numero di ospiti di rilievo.

Max Pezzali al Circo Massimo

Rispettando quello che non è un cliché ma semplicemente il suo modo di essere, Max Pezzali si presenta in Campidoglio in sella alla sua Harley Davidson. O meglio… una delle sue. La sua collezione è piuttosto vasta. Alcune le ha conservate fin dagli inizi della sua carriera con gli Mauro Repetto e gli 883. In particolare proprio una Sportster, la prima che ha acquistato con i ricchi introiti de Hanno Ucciso l’Uomo Ragno. Altre ne ha comprato, rivenduto e customizzato.

A Roma si presenta con un modello recente, enduro, molto diversa dai rumorosissimi modelli con i quali amava scorrazzare tra i locali dell’università e quelli del Borgo Ticino. Per lui è la prima volta nella sala del comune di Roma…

Prima volta al Campidoglio

Il concerto di Pezzali al Circo Massimo è in programma il 2 settembre, l’unico della sua stagione estiva. Si tratta dello stesso spazio, gigantesco, dove Springsteen domenica scorsa ha portato 60mila persone e dove i Genesis hanno riunito mezzo milione di spettatori nel leggendario concerto gratuito del 2007. Pezzali è uno dei pochi che in Italia può pensare di riempire un’arena che può anche fare paura…

“A Roma ho suonato tante volte, quasi sempre al PalaEur. Al Campidoglio è la mia prima volta e sono anche un po’ emozionato – dice Pezzali – non è che capiti tutti i giorni di poter parlare di un progetto così importante. Il Circo Massimo è… il massimo! Una di quelle cose che una volta che l’hai fatta potresti anche pensare di smettere il giorno dopo. Certo, dopo avere suonato a San Siro, una di quelle cose che si sognano per tutta la vita, il Circo Massimo è un’ulteriore sfida che mi entusiasma”.

Tanti amici sul palco

Come a San Siro, Pezzali non vuole affrontare la sfida da solo: “Ho voluto coinvolgere tante persone che da sempre mi sono state vicino. Chi come gli Articolo 31 ha condiviso molta strada. Con loro negli anni ’90 ci dividevamo snack, bibite e camerini. Ci saranno Paola e Chiara cui sono legato non solo da tanti ricordi di palco e tournee ma anche da una lunga amicizia. E poi ci sarà tutta la banda del vecchio DeeJay Time di Albertino”.

Uno show nello show che coinvolgerà anche Colapesce Dimartino, Dargen D’Amico, Sangiovanni e Lazza in un percorso che dagli anni ’90 porta fino all’attualità ma sempre secondo un filo conduttore che non è solo artistico, ma anche narrativo.

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Pezzali, 30 anni di carriera – Credit ANSA (VelvetMusic)

“Il fratello maggiore di tutti”

Paola e Chiara sono nate con Max Pezzali salendo sul palco quando Mauro Repetto aveva già lasciato gli 883. Le due sorelle Iezzi, anche loro scovate da Cecchetto che le aveva notate in alcuni locali milanesi dove si esibivano con diverse cover band, sono andate in tour per due anni e quasi 100 concerti. Chitarra acustica al collo e arrangiamenti corali.

Alessandro Onorato, assessore del Comune di Roma ai grandi eventi, è particolarmente coinvolto dalla scelta di puntare su Pezzali: “Avevo 12 anni quando è uscito Nord Sud Ovest Est con loro abbiamo pianto, ci siamo divertiti, innamorati, abbiamo sperato con le canzoni di Max cui non si può non voler bene. È come se fosse un fratello aggiunto o un caro amico. Uno che sa sempre come interpretare i sogni e le speranze delle nuove generazioni. Che nel frattempo sono cambiate ma continuano a vederlo come un punto di riferimento”.

“Non sarò come Jovanotti”

Divertente il modo in cui Max Pezzali racconta come sarà il suo show. Più concerto o più happening? Magari come quello di Jovanotti? “Noooo – si schernisce – io sono e resto un coatto, un tamarro come quando con Mauro Repetto abbiamo esordito. Sarà una cosa grande ma semplice. La gente di me continua a pensare che se ce l’ho fatta io può farcela chiunque”.

Roma da tempo è la sua città, dove si è sposato e ha messo su famiglia: “Amo molto girare in moto la città. Mi piace guardarla dalla terrazza del Gianicolo, arrivare fino allo Zodiaco e prendermi il mio tempo di riflessione. Qui ho imparato che su molte cose non hai il controllo. E dunque non le puoi risolvere. A Roma ho imparato a dire… sticazzi. Qui ho persino fatto amicizia con un cinghiale che ogni sera mi aspettava fuori da casa, mi fissava e aspettava un saluto”.

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