Roger Waters contestato a Francoforte: la polemica va avanti

L’ultimo concerto tedesco di Roger Waters è stato contestato a Francoforte da un gruppo di attivisti politici filo-israeliani

Si è concluso sull’onda delle polemiche il tour tedesco di Roger Waters che ha concluso ieri sera a Francoforte il segmento del lunghissimo tour This is Not a Drill in Germania. Tanta gente, tantissimo pubblico… ma anche voci contrarie rispetto alla posizione di Waters, da sempre sostenitore della causa palestinese.

Roger Waters e le polemiche

La questione ormai è nota. Il tour di Roger Waters contiene forti argomenti politici che da sempre fanno parte del repertorio del musicista che ha dedicato gran parte delle sue produzioni a contenuti di grande interesse sociale.

Pacifista, antimilitarista, Waters è da sempre schierato contro le lobby delle armi e delle multinazionali. I suoi concerti sono accompagnati da scritte e foto estremamente forti che si schierano contro tutti i politici in qualche modo coinvolti in conflitti. Lo stesso Barack Obama viene definito in This is not a Drill un criminale di guerra, per il suo massiccio impegno di droni. Né più né meno di Trump, di George W. Bush o di Ronald Reagan.

Il messaggio di Roger Waters

Non solo. Waters, ormai da almeno vent’anni, riporta in scena anche da solista i messaggi pacifisti connotati in The Wall, il suo capolavoro artistico realizzato insieme ai Pink Floyd.

Sia nel film-documentario interpretato da Bob Geldof, che nei concerti – anche in quello famosissimo realizzato dopo il crollo del muro di Berlino sotto la porta di Brandeburgo, le immagini che accompagnano le immagini di bombardamenti, sono corredate da marchi automobilisti, simboli di aziende petrolifere. Ma anche da falce e martello (Cina), stelle e strisce (USA) e stella di David (Israele) che cadono a bomba sulle città sui suoi abitanti. Così come marchi di aziende e social network…

Molte polemiche aveva anche suscitato la presenza sul palco di un altro dei personaggi presenti nella simbologia di The Wall. Il gerarca in impermeabile nero con il simbolo dei martelli incrociati che prima arringa la folla, e poi la bersaglia con un mitra.

Roger Waters VelvetMusic 230529
Roger Waters ancora polemiche per il suo tour – Credit ANSA (VelvetMusic)

La replica del musicista

Roger Waters aveva risposto alle critiche, c’è anche una indagine della procura di Berlino per apologia del nazismo, dicendo che chi lo accusa non lo conosce e non sa che lui da sempre utilizza questi simboli in un’ottica critica.

Cosa per la verità piuttosto evidente a chiunque abbia mai ascoltato un suo disco o visto un suo concerto: “Gli elementi della mia performance che sono stati messi in discussione sono chiaramente una dichiarazione in opposizione al fascismo, all’ingiustizia e al fanatismo in tutte le sue forme e chi sostiene il contrario lo fa in malafede, o è comunque del tutto disinformato”.

Il concerto di Francoforte era stato sospeso dal sindaco. Ma Waters ha vinto il ricorso ed è potuto salire sul palco sabato incassando il pieno sostegno del suo pubblico.

Le proteste a Francoforte

Fuori dall’arena tuttavia ci sono stati momenti di tensione. Francoforte ospita una comunità di origine israeliana davvero molto ampia. La città è una vera memoria storica della Shoah e dell’olocausto. Qui era stato allestito uno dei più grandi centri di detenzione nazisti che ospitava migliaia di sfollati prima della loro deportazione nei campi di concentramento.

Elio Adler, portavoce del gruppo WerteInitiative che ha organizzato la protesta, ha dichiarato quanto fosse frustrante il fatto che il concerto stesse andando avanti nonostante gli sforzi per impedirlo. Alcune decine di manifestanti fuori dai cancelli hanno distribuito materiale informativo scandendo cori contro Waters.
Waters ha ripetutamente negato tutte le accuse di antisemitismo e spiegato che il suo disprezzo è verso la politica militare di Israele, e non verso l’ebraismo.

Altre polemiche accompagnano il concerto previsto a Manchester, un’altra città dove la comunità di radice israeliana è forte e particolarmente critica. Il tour ora torna in Gran Bretagna per altre quattro tappe: Birmingham, Glasgow, Londra e Manchester che chiuderà i concerti che poi ripartiranno in autunno dal Sudamerica.

Impostazioni privacy