Marracash, cosa farebbe se non fosse un musicista? La risposta è a dir poco bizzarra

Il rapper milanese risponde ironicamente a una domanda sul suo possibile lavoro se non fosse il re del rap italiano.

Marracash è stato il protagonista dell’ultimo episodio di “18 domande in 128 secondi”, la rubrica di Vanity Fair in cui le celebrità rispondo a una serie di domande in maniera sintetica e veloce. Le domande che vengono fatte sono di solito di carattere generale e sono simili per tutte le celebrità che si sottopongono a questa curiosa rubrica.

Tra le varie curiosità che emergono dall’intervista con Vanity Fair, poi, c’è il fatto che tra le sue mete di vacanza preferite ci siano posti selvaggi, che la migliore compagnia per una cena è Ornella Vanoni e che il miglior consiglio che abbia ricevuto è “andare dallo psicologo. Oltre a queste, però, c’è una domanda la cui risposta ha suscitato molta curiosità tra i fan del rapper.

Marracash ha le idee molto chiare sul lavoro che vorrebbe fare

Il primo quesito a cui Marracash ha risposto è forse uno dei più interessanti. La sua risposta è stata molto curiosa e, per la verità, è stata anche piuttosto evasiva. Alla domanda “Cosa staresti facendo se non fossi un rapper?“, Marracash ha risposto ironicamente “il sicario“. Considerando la sua personalità e i messaggi che condivide con le sue canzoni, è abbastanza improbabile che il rapper abbia davvero intenzioni simili, ma è comunque una risposta ironica che può strappare un sorriso.

marracash ha lavorato come operaio prima di essere un rapper
Marracash ha fatto diversi lavori prima di diventare un rapper (Foto Instagram @kingmarracash) – velvetmusic.it

Prima di diventare il “king del rap”, in realtà, Marracash ne ha fatte di esperienze. Dopo essersi trasferito a Milano dal sud Italia, il giovane Fabio (il suo vero nome) si avvicinarsi al mondo del rap mentre studia per conseguire il diploma di perito elettrotecnico.

In quel periodo comincia a scrivere le prime rime con lo pseudonimo di Juza e si avvicina a quelli che saranno poi i suoi colleghi e amici di una vita: i giovani Guè, Jake la Furia e Dargen D’Amico.

Una volta finite le scuole, Marracash prova a seguire un percorso di vita tradizionale. Si iscrive alla facoltà di Lettere ma si accorge ben presto che non fa per lui, quindi comincia a fare diversi tipi di lavoro manuale.

La passione per il rap, però, Marracash non riesce proprio a metterla da parte (per fortuna). E grazie anche ai contatti che si è creato negli anni, nel 2003 incide la sua prima collaborazione ufficiale con i Club Dogo. Da quel momento il suo percorso è stato in costante ascesa, fino alla pubblicazione del primo album omonimo, nel 2008.

Da questo breve riepilogo delle esperienze di Marracash, quindi, è abbastanza chiaro il rap è sempre stato scritto nel suo futuro e non c’era decisamente bisogno di trovare un altro lavoro.

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