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Robbie Williams, pronta la docuserie sulla sua vita: “Sesso, droga e problemi psichiatrici”

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Fa discutere la nuova docuserie dedicata alla vita e alla carriera di Robbie Williams in programma su Netflix nel quale la popstar racconta tutto

Personaggio sempre in grado di entusiasmare ma anche di fare discutere, Robbie Williams è di nuovo al centro dell’attenzione. A distanza di poche settimane dalla conclusione della sua tournée che è proseguita per diversi mesi con grande successo in tutta Europa, Robbie Williams annuncia la pubblicazione su Netflix di una docuserie dedicata alla sua vita e carriera artistica.

Robbie Williams, la confessione in tv

Divisa in quattro parti, la docuserie dedicata all’ex cantante dei Take That è stata annunciata in questi giorni da alcuni trailer che anticipano diversi temi estremamente interessanti. Anche perché come sempre, e rispettando una personalità molto spesso dirompente, Robbie Williams ha raccontato di tutto e di più circa la sua vita tumultuosa tra eccessi, abusi e molti problemi di carattere personale che lo avevano portato sull’orlo di un bilico estremamente pericoloso.

La serie Netflix segue di poche settimane l’annuncio del ritorno anche dei suoi ex compagni di band, ormai ridotti a trio dopo l’uscita di scena e tempo indeterminato di Jason Orange.

Robbie Williams con Flynn Francis e Tim Metcalfe, i LufthausRobbie Williams con Flynn Francis e Tim Metcalfe, i Lufthaus
Robbie Williams con Flynn Francis e Tim Metcalfe, in una nuova band, i Lufthaus – Credits Lifthaus Press Official (VelvetMusic.it)

Gary Barlow, Mark Owen e Howard Donald hanno appena lanciato un nuovo album dal titolo This Life preannunciando un tour mondiale che si concretizzerà l’anno prossimo e i cui dettagli non sono ancora noti. A parte il suo titolo: This Life on Tour.

Si tratta della prima tournée dell’ex boyband dopo cinque anni, a distanza di tredici dal meraviglioso tour di Progress che aveva visto i Take That di nuovo insieme così come nella loro versione originale: Robbie Williams compreso.

Al momento fuori dai Take That

Per qualche tempo si era anche diffusa l’ipotesi che lo stesso Robbie potesse riunirsi alla sua band, ma al momento non ci sono conferme. E anche la clamorosa apparizione sul suo palco di Mark Owen, che li ha visti insieme per la prima volta dopo molti anni, sembra trattarsi solo di un episodio che probabilmente è destinato a restare isolato.

Parlando invece della sua docuserie Robbie Williams non lesina alcuni dettagli significativi: “Abbiamo raccolto una quantità enorme di materiale, oltre 30 anni di filmati d’archivio del tutto inediti – dice Williams – non ci sono sconti, soprattutto per me. Sotto un certo punto di vista rivedere tutto quello che ho passato è un po’ come fare i conti con me stesso. E anche se non tutti i conti tornano, o sono in perfetta parità, è giusto affrontarli”.

Al centro del mondo del pop

Nella serie Netflix Robbie Williams ha ricostruito la sua carriera fin dall’inizio, dal primo provino per quelli che sarebbero diventati i Take That. All’epoca aveva 16 anni. Il successo, immenso e per certi versi incalcolabile della band, lo ha travolto e in qualche caso trascinato verso il fondo: “C’è stato un lungo periodo in cui sono stato al centro del mondo della cultura pop e mi sentivo come se dovessi dare via sempre di più qualcosa di me stesso. Al punto da non sapere più chi fossi e cosa facessi. Ho commesso molti errori, forse anche quello di essermi circondato di persone sbagliate. Ma quando sei sotto i riflettori, non puoi fidarti di nessuno”.

Robbie Williams “Tutte le mie dipendenze”

Robbie Williams ha rivelato che la serie avrebbe fatto chiarezza definitiva su tutte le sue dipendenze: “Non mi sono fatto mancare niente, sesso, alcol, droga e psicofarmaci. Ho curato le mie problematiche emotive e mentali nel modo peggiore. Ma in questa serie sono stato del tutto sincero. Ho deciso lasciare tutto dentro, e di parlarne. Molto raramente, forse mai, ho chiesto di tagliare delle parti perché potevano mettermi in imbarazzo. C’è tutto quello che ci doveva essere”.

La serie è stata prodotta dalla Ridley Scott Associates e Asif Kadapia, meglio conosciuto per il suo lavoro sullo splendido documentario di Amy Winehouse Amy. Joe Pearlman, che ha già diretto documentari biografici su Lewis Capaldi, Harry Potter, Diego Maradona e Mo Farah, ne è il regista. La serie esce l’8 novembre.

Nel frattempo il cantante ha lanciato un nuovo prodotto con la band elettronica Lufthaus.

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