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Dwight Twilley, il pioniere del pop, è morto: fondò gli Oister

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Era considerato l’erede americano de Beatles anche se divenne un idolo del pop americano, è scomparso a 72 ani Dwight Twilley

Aveva il volto di un attore americano anni ’60, l’abilità strumentale di un musicista professionista e l’ambizione ferrea di diventare un grande artista rock. E in un certo qual modo Dwight Twilley è riuscito a far convivere queste tre personalità in una carriera lunga, sfaccettata e ricca di grandi soddisfazioni.

Dwight Twilley è scomparso ieri a 72 anni.

Chi era Dwight Twilley

Fondamentalmente Twilley era un cantautore noto per i successi power-pop come I’m on Fire e Girls. In realtà la personalità di Twilley ha attraversato diverse fasi sfiorando la vita di alcuni grandissimi della musica rock. Su tutti Elvis Presley.

Nato a Tulsa, in Oklahoma dove a scuola conobbe Phil Seymour con il quale fondò gli Oister, iniziò a suonare musica giovanissimo incidendo il suo primo disco, un 45 giri in cui sembrava di sentire l’esordio dei Beatles, a soli 16 anni. Una vera e propria ossessione quella di Dwight Twilley per la musica dei quattro di Liverpool che cercò di ricreare per diversi anni.

Dwight Twilley, oltre cinquant'anni di carriera nel pop americanoDwight Twilley, oltre cinquant'anni di carriera nel pop americano
Dwight Twilley, oltre cinquant’anni di carriera nel pop americano – Dwight Twilley Official Press (VelvetMusic.it)

Il suo trasferimento a Memphis cambiò tutto. Fu qui che conobbe Sam Phillips, il figlio del leggendario fondatore della Sun Records Jerry Phillips, che gli fece conoscere Ray Harris, uno degli uomini  che aveva prodotto Elvis Presley. E per diverso tempo Twilley e Presley suonarono a stretto contatto di gomito, nello stesso studio. E il sound dell’uomo ossessionato dai Beatles a poco a poco cambiò.

Nasce il rockabilly

Dwight Twilley cominciò a suonare un genere più simile a quello di Jerry Lee Lewis e che a poco a poco, soprattutto quando fondò la sua band personale, la Dwight Twilley Band, ebbe anche la sua prima vera etichetta. E venne ribattezzato Rock ’a’ Billy.

Il suo singolo di debutto fu I’m on Fire e lo proiettò ai vertici della classifica americana di Billboard nel 1975. La Dwight Twilley Band pubblicò altri due album in studio, Sincerely e Twilley Don’t Mind. Twilley strinse grande amicizia con l’allora semisconosciuto Tom Petty che di lì a poco avrebbe avuto enorme successo con i suoi Heartbreakers: i due rimasero amici per tutta la vita, fino alla tragica scomparsa di Tom Petty anche dopo lo scioglimento della band, avvenuta nel 1978. Twilley ha continuato la sua carriera come solista. Ma non è un caso che a rendergli omaggio sia stato proprio l’account ufficiale di Tom Petty che ha mostrato alcuni video dei primi singoli del compianto rocker nei quali Twilley suona le tastiere e canta alle sue spalle…

 

Nel 1984 pubblicò l’album Jungle e ottenne un altro successo Girls. Il Great Lost Twilley Album, che raccoglieva le prime canzoni inedite che Twilley e Seymour avevano registrato prima ancora di chiamarsi Oister, è uscito solo nel 1993, riaffermandolo come il pioniere del rockabilly.  Twilley ha pubblicato il suo ultimo album, Always, nel 2014 continuando a esibirsi di tanto in tanto soprattutto nei paesi del sud degli Stati Uniti, in particolare Florida, Tennessee, Oklahoma, Louisiana dove era ancora estremamente popolare.

Gli ultimi anni

Era tornato a vivere a Tulsa: gli amici lo vedevano spesso nei Church Studio dove incise il suo primo disco ed era considerato una vera leggenda.

Dwight Twilley, suonò con Elvis e Tom Petty – Dwight Twilley Official Press (VelvetMusic.it)

Il comunicato degli studios dice…

“Dwight ha lasciato pacificamente questo mondo, circondato dall’amore della sua vita, Jan, e dagli amici più intimi. La perdita è incommensurabile e le nostre parole non riescono a catturare la profondità del nostro dolore. L’abilità musicale di Dwight ha toccato innumerevoli vite, lasciando un segno indelebile nel cuore di molti. Siamo profondamente grati per l’eredità musicale duratura che ha conferito a tutti noi”.

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