Nino D’Angelo allo stadio: 40 anni di carriera al Maradona di Napoli

Promette di essere uno degli eventi più caldi dell’anno il concerto di Nino D’Angelo nello stadio della sua città

Dopo oltre 40 anni di carriera Nino D’Angelo, l’artista che ha fatto ballare ed emozionare tutta l’Italia con i suoi numerosi successi, il 29 giugno sarà in concerto nella sua Napoli allo Stadio Diego Armando Maradona.

Un concerto unico per Nino D’Angelo

Si tratta di un evento del tutto unico dal titolo I miei meravigliosi anni ’80…e non solo. Un chiaro riferimento alla prima produzione di D’Angelo, che riporta anche ai suoi film estivi, i cosiddetti musicarelli di nuova generazione rispetto a quelli dello anni ’60 che avevano per protagonisti Morandi, Little Tony, Bobby Solo e Caterina Caselli.

Da ragazzo della curva B il cantante si appresta a conquistare così l’intero stadio, protagonista di una speciale serata ricca di musica ed emozioni, nel corso della quale porterà sul palco la sua storia musicale per trasportare il pubblico in una grande festa anni ’80, facendo vivere alla sua città un’esperienza straordinaria.

L’artista col caschetto

Si tratta di una occasione particolarmente emozionante anche per l’artista napoletano: “Da diversi anni, durante i miei concerti, ho notato che quando canto i brani degli anni ’80 il pubblico balla e si scatena. Questa esperienza mi ha ispirato a organizzare un concerto speciale per il pubblico di casa mia, in cui metterò in scena una serata interamente incentrata sulla parte della mia discografia legata a quel periodo. Per me è anche un modo di fare una dedica ‘all’artista col caschetto’ che è la base di tutto quello che ho fatto fino ad ora. Quell’artista si è preso gli schiaffi e io ora mi godo le carezze. Il vero eroe del mio successo è lui”.

Un repertorio importante

Sono molte le canzoni entrate nel cuore di più generazioni, non solo di radice napoletana. Brani come A’ Discoteca, inno nelle discoteche italiane negli anni ’80, Jamaica con il suo ritmo coinvolgente, Popcorn e Patatine, pezzo che ha accompagnato l’omonimo film e che racconta la bellezza di un amore giovane e spensierato. Ma anche Maledetto Treno un brano toccante dal testo commovente senza dimenticare Napoli, recentemente diventato ufficialmente l’inno della squadra azzurra e anche quello inserito nella colonna sonora di un film che fu di enorme successo, Il Ragazzo della Curva B.

Nino davanti alla Curva B dove andava da ragazzino
Nino davanti alla Curva B dove andava da ragazzino – Credits Ufficio Stampa (VelvetMusic.it)

Successi e il tardivo consenso della critica

La carriera di Nino D’Angelo è stata segnata da una vasta produzione artistica e dalla sua versatilità come cantante, attore e musicista.

Sei partecipazioni al Festival di Sanremo, un David di Donatello, un Ciak d’Oro, un Nastro d’Argento e un Globo d’oro per le musiche del film musical Tano da morire di Roberta Torre. Tra le molte cose co-conduttore del DopoFestival nel 1998, direttore artistico del Teatro Trianon Viviani di Napoli e un concerto al Teatro Real San Carlo per omaggiare Sergio Bruni.

Sono solo alcuni dei momenti salienti di una carriera iniziata nel 1976 e che da allora ha visto Nino D’Angelo diventare uno degli artisti più amati dal pubblico ma anche riconosciuto dalla critica, che inizialmente proprio per via di quell’artista con il caschetto, lo snobbava.

Tra i momenti più emozionanti della sua vita, il murales tributo dell’artista Jorit a San Pietro a Patierno, commissionato dagli stessi abitanti del quartiere napoletano dove è nato, come omaggio per essere sempre stato vicino al popolo con le sue opere.

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