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Claudio Santamaria: un viaggio in Itaca tra tensioni umane e assenza di divinità

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Claudio Santamaria, attore versatile e amato dal pubblico, torna sul grande schermo con “Itaca. Il ritorno”, un film di produzione internazionale diretto da Uberto Pasolini. L’opera, che vede nel cast nomi di spicco come Ralph Fiennes e Juliette Binoche, sarà nelle sale cinematografiche a partire dal 30 gennaio 2024. Santamaria interpreta Eumeo, il guardiano dei maiali di Ulisse, in una rilettura moderna dell’ultima parte dell’Odissea di Omero.

Ospite del programma radiofonico “Deejay Chiama Italia”, condotto da Linus e Nicola Savino, Santamaria ha approfondito la trama del film, sottolineando come “Itaca. Il ritorno” si distacchi nettamente dalle rappresentazioni tradizionali dell’epica greca. L’attore ha dichiarato: “In questo film non ci sono divinità che intervengono nelle vicende umane, né mostri o ciclopi. Al contrario, ci concentriamo sulle tensioni e sui conflitti umani”. La storia si sviluppa attorno al ritorno di Ulisse, interpretato da Fiennes, alla sua casa a Itaca, dopo anni di assenza, e alle complesse dinamiche familiari che ne derivano.

Un dramma umano attuale

La pellicola esplora il dramma di un uomo segnato dalla guerra, tornato a casa per confrontarsi con una moglie che vive nell’incertezza e un figlio, Telemaco, che non ha mai conosciuto il padre. Santamaria, nel suo ruolo di Eumeo, si configura come una sorta di custode dell’isola, rappresentando il punto di vista di chi ha subito le conseguenze del conflitto, ma che rimane in attesa e speranza.

Temi universali e attualità

Il regista Uberto Pasolini ha voluto rendere omaggio all’epica di Omero, evidenziando come temi universali come la guerra, la perdita e la ricerca di identità siano ancora attuali e profondamente rilevanti. “Il film vuole restituire verità ai suoi personaggi, esplorando le loro paure, le loro emozioni e il loro bisogno di redenzione”, ha spiegato Pasolini. Questa visione permette di trasformare un racconto di oltre tremila anni fa in una narrazione emotiva e coinvolgente, capace di toccare il cuore del pubblico contemporaneo.

La complessità delle relazioni familiari

Il percorso di Telemaco, che nel film è dipinto come un giovane diviso tra il mito del padre e il desiderio di affermare la propria identità, rappresenta una delle chiavi di lettura più interessanti. Questo aspetto, spesso trascurato negli adattamenti precedenti dell’Odissea, rivela le complessità delle relazioni familiari e il peso dell’eredità paterna, rendendo il film non solo una semplice storia di avventura, ma un profondo viaggio interiore.

Oltre a discutere del film, Santamaria ha condiviso alcune delle sue passioni personali durante l’intervista. La musica, in particolare, ha un posto speciale nel suo cuore. Parlando dei brani che hanno accompagnato la sua carriera, l’attore ha rivelato che cantare è sempre stata una delle sue aspirazioni. “Se potessi tornare indietro, probabilmente sceglierei di fare il cantante”, ha affermato, riconoscendo che l’esperienza di interpretare Rino Gaetano nella miniserie “Il cielo è sempre più blu” lo ha aiutato a superare la sua paura di cantare in pubblico. “È un’esperienza incredibile, perché non hai una quarta parete, ti relazioni direttamente con il pubblico”, ha aggiunto, parlando dell’emozione che prova quando si esibisce dal vivo.

Claudio Santamaria ha anche accennato ai suoi progetti futuri, rivelando che in autunno uscirà un film ambientato nel mondo della MotoGP. “Abbiamo girato un film per Warner Spagna intitolato “Idolos”, diretto da Matt Whitecross. Sarà un’opera che racconta la vita di un ex campione motociclistico che ha affrontato una crisi dopo un incidente”, ha spiegato l’attore, mostrando il suo entusiasmo per un progetto che, come “Itaca. Il ritorno”, promette di esplorare temi complessi e umani.

In un’epoca in cui la cinematografia cerca sempre più di affrontare questioni attuali attraverso il prisma di storie storiche e mitologiche, “Itaca. Il ritorno” si propone di offrire un’interpretazione fresca e profonda, mettendo al centro le esperienze umane e le tensioni emotive che caratterizzano il vivere quotidiano. La scelta di omettere elementi fantastici per focalizzarsi sulle relazioni e sulle sfide interiori rappresenta una sfida audace, ma anche un’opportunità per coinvolgere il pubblico in una riflessione sincera e toccante sulla condizione umana.

Con l’uscita di “Itaca. Il ritorno”, Claudio Santamaria si conferma come uno degli attori italiani più interessanti e impegnati, capace di portare sul grande schermo storie che risuonano nella vita di tutti noi, toccando temi universali di amore, perdita e ricerca di identità.

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