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Francesca Michielin svela le sfide delle donne nell’industria musicale: quanto è difficile guadagnarsi il rispetto?

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Francesca Michielin, la popolare cantante italiana, ha recentemente partecipato alla trasmissione “Say Waaad?!” condotta da Wad, dove ha affrontato non solo la sua carriera musicale, ma anche temi cruciali legati al ruolo delle donne nell’industria musicale. Questa intervista arriva dopo la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2025 e l’annuncio di un concerto evento all’Arena di Verona, in programma per il 4 ottobre 2025, per celebrare i suoi 30 anni di carriera.

Durante l’intervista, Michielin ha condiviso la sua ammirazione per Taylor Swift, un’artista che ha influenzato profondamente la sua musica. La conversazione ha assunto una dimensione unica, poiché Francesca ha risposto a domande come se fosse interrogata dalla stessa Swift, grazie all’uso dell’intelligenza artificiale. Questa dinamica ha messo in luce non solo la personalità di Francesca come artista, ma anche come fan appassionata.

Il processo creativo di Francesca Michielin

Francesca ha rivelato il suo approccio al processo creativo, descrivendosi come una persona molto “control freak” in studio di registrazione. Ha affermato: “Avere il controllo sulla produzione, l’arrangiamento e il vestito che il brano prende è quasi più importante per me della scrittura stessa”. Questo sottolinea quanto la sua visione artistica sia fondamentale nel suo lavoro. Ha anche espresso il desiderio di collaborare con Jack Antonoff, un noto produttore musicale, evidenziando l’importanza di lavorare con professionisti di alto livello.

La rappresentanza femminile nell’industria musicale

La conversazione ha preso una piega più seria quando si è parlato del ruolo delle donne nella musica, specialmente in seguito alla polemica sul mancato podio di Giorgia al Festival di Sanremo. Michielin ha sottolineato la necessità di un dibattito più ampio riguardo alla rappresentanza femminile nell’industria musicale. Ha dichiarato: “Elodie ha portato un dibattito molto interessante. Io allargherei la questione a tutte le donne in gara”, esprimendo la sua preoccupazione per la sottovalutazione delle artiste donne.

Francesca ha evidenziato che, nonostante ci siano molte donne talentuose nel settore, queste devono continuamente sgomitare per farsi rispettare. Ha citato la sua manager, Marta Donà, come esempio delle sfide che le donne affrontano per essere prese sul serio. “Non ho mai visto presidenti di etichette discografiche donne”, ha aggiunto, mettendo in luce un aspetto sistemico che continua a persistere.

Riflessioni personali e il concerto all’Arena di Verona

Francesca ha anche parlato della sua canzone “Fango in Paradiso”, che affronta il tema del ghosting, un’esperienza personale che l’ha toccata profondamente. Ha raccontato: “Un ex fidanzato è sparito all’improvviso e non si è fatto più sentire, tranne che per un messaggio di auguri nel giorno del mio compleanno”. La canzone esplora il dolore di una relazione finita e il concetto di paradiso come un luogo ideale a cui aspirare.

In un passaggio significativo, Francesca ha affermato di credere nel Paradiso, nel Purgatorio e nell’Inferno, citando Dante come figura di riferimento. “Dovrebbero farci un kolossal”, ha scherzato, sottolineando l’importanza della spiritualità nella sua vita, nonostante le sue riserve nei confronti dell’istituzione ecclesiastica.

Il suo prossimo concerto all’Arena di Verona, intitolato “Michielin30 – tutto in una notte”, non sarà solo un evento per celebrare il traguardo dei suoi 30 anni, ma anche un’occasione per riflettere sui suoi dieci anni di carriera. Il concerto vedrà la partecipazione di numerosi artisti amici e colleghi, tra cui Fedez, Fiorella Mannoia e Carmen Consoli. Sarà un momento importante per Francesca, che intende ringraziare i suoi fan per il supporto ricevuto lungo il suo percorso artistico.

In un’epoca in cui la musica è sempre più influenzata dai social media, Francesca ha condiviso le sue opinioni sulla polarizzazione del giudizio nel mondo contemporaneo. “Non mi piace questo mood da calcio che c’è, che stai da una parte o stai dall’altra”, ha affermato, evidenziando la sua avversione per la cultura della critica incessante. “È bello che le persone esprimano le proprie opinioni, ma non concepisco l’ossessione del giudizio”.

Con questa intervista, Francesca Michielin non solo celebra la sua carriera, ma offre anche un importante spunto di riflessione sul ruolo delle donne nell’industria musicale, invitando a un cambio di mentalità e a una maggiore inclusività.

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