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Ada Reina, un po’ Rihanna e un po’ Jovanotti: “Bevi” il suo street video…

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Molto giocata sui verbi, sugli imperativi, questa campagna musicale di Ada Reina, bella novità del panorama discografico italiano. Molti si ricorderanno di lei a X-Factor (lì era Ornella Felicetti), dove si era fatta apprezzare per le sue doti fortemente melodiche. Una ragazza capace di interpretare indistintamente brani in inglese o in italiano, che ora vira su un altro genere, certamente più aggressivo: il primo singolo (portatore sano di clamore e curiosità) s’intitolava “Vieni“. Adesso il verbo diventa “Bevi“, per una canzone incisiva e diretta, nel tipico stile dei rapper americani…

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Bevi!

L’avevamo lasciata accanto a Francesco Facchinetti e davanti a giudici di X-Factor. Ornella Felicetti ha cambiato pelle. Avrà fatto bene? Secondo noi è stata coraggiosa e originale. Per cui, pollice in alto per lei. Strategia di comunicazione azzeccata, con due singoli uno dopo l’altro (a circa un mese di distanza uno dall’altro), entrambi graffianti e “incuriosenti”, tanto per il sound (electropop, R’N’B e Hip Hop), quanto per il testo. Come nel caso di “Vieni” (sua prima uscita) anche qui si dà peso alla seconda persona singolare che diventa, insieme, prima nell’imperativo della protagonista femminile: “Bevi”…

L’intro richiama i suoni egiziani. Pochissimi secondi e siamo in un altro mondo: Ada Reina è scenografica e convincente, sicura nei movimenti e nel modo di rendere il “suo” pensiero. “Ti piacerebbe se gareggiassi con te che hai le tette più belle o le unghie più lunghe… Bevi, ti vedo proprio bene in ginocchio mentre preghi..“. Sfrontata, netta, chiara.
Tocca ripetersi, non è facile cambiare identità musicale, spesso i risultati sono fallimentari. Ada alter ego di Ornella ne esce bene e il suo esperimento si presta a paragoni importanti: in Italia abbiamo visto solo Jovanotti rivoluzionarsi mescolando elettronica, liriche “rappate” e canto. Tra le donne Azealia Banks o M.I.A. coloro che hanno avuto la forza di lanciarsi in questa chiave innovativa.

(foto by facebook)

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