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Morto Freak Antoni, leader degli Skiantos [VIDEO]

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Potremmo definirlo capostipite di una generazione, quella della musica demenziale. Roberto “Freak” Antoni se n’è andato, è morto poco prima di compiere 60 anni, a causa di una malattia che lo affliggeva da tempo. Leader degli Skiantos, band che non ha bisogno di presentazioni, aveva in parte ispirato il percorso poi costruito dagli Elio e le Storie Tese, per la genialità e la grinta vissuta soprattutto nella dimensione live. Il video che postiamo più sotto ne è una dimostrazione: Bologna, 16 settembre 2003, sul palco dell’Arena Nord (in occasione della Festa Nazionale dell’Unità) gli Skiantos eseguono “Mio cuggino”, mentre gli Elii “Eptadone”, versione rivisitata, con citazione di “Whole lotta love” (Led Zeppelin).

Ciao, Freak

E’ morto Roberto “Freak” Antoni, storico leader degli Skiantos, che aveva abbandonato nel 2012, dopo 35 anni di sodalizio, per dedicarsi alla sua carriera solista. Oltre al lungo e ricchissimo percorso musicale, in carriera per Freak anche 9 libri (citiamo “Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti”) e la partecipazione a diverse pellicole cinematografiche, come “Paz!” e, soprattutto, “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”. Antoni è scomparso questa mattina, avrebbe compiuto 60 anni il prossimo 16 aprile. In ordine di tempo, ricordiamo una riedizione del proprio brano “I gelati sono buoni”, con J-Ax, contenuto nell’album del cantautore milanese “Meglio Live”.

Nati nel 1977 gli Skiantos hanno rappresentato il primo vero punk italiano. Freak Antoni, leader, paroliere, animatore del gruppo, era considerato uno degli autori più stimolanti del movimento artistico-culturale post ’77. Come detto, è stato anche attore in diversi film underground: prima con lo pseudonimo “Tony Garbato”, poi, come Roberto “Freak Antoni”, ha interpretato dei ruoli nel già citato “Jack Frusciante è uscito dal gruppo (1996), diretto da Enza Negroni, “Cavadagne” di Bernardo Bolognesi e Francesco Merini. In attesa di nuovi eredi, novelli geni di quella demenzialità mai semplice da trattare, un saluto e un buon viaggio a Roberto.

(foto Facebook)

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