Afterhours, sul palco a Firenze per fondere musica, poesia e video

Nuova occasione per assistere al tour teatrale degli Afterhours, nuovamente in scena con il loro spettacolo che fonde luci, immagini, suoni, canzoni e suggestioni insieme alle realizzazioni video di Graziano Staino. Appuntamento venerdì 27 febbraio al Teatro Verdi di Firenze, sulla scia del successo del loro Iosochisono Tour (QUI tutte le informazioni), un lungo viaggio che indaga insieme al pubblico il tema dell’identità, in un dialogo aperto con i fan presenti attraverso le canzoni degli Afterhours, reinterpretate per l’occasione e presentate insieme a brani di narrativa e poesia.

Dopo anni di assenza nella scaletta dei concerti del gruppo, saranno presentati al pubblico classici del repertorio come Ossigeno, Baby Fiducia, Bianca, Dentro Marilyn e Strategie. Dopo l’appuntamento di Firenze, più precisamente il giorno successivo, 28 febbraio, sarà la volta di Senigallia (AN), dove il gruppo suonerà presso il Teatro la Fenice (biglietti dai 34,50 ai 46 euro). Ultime occasioni per ascoltare dal vivo Manuel Agnelli e la sua band prima del lungo periodo di silenzio annunciato dal gruppo, che nei prossimi mesi sarà impegnato nella fase di scrittura e registrazione di materiale inedito.

“I teatri – ha spiegato lo stesso Agnellisono una preziosissima occasione per sperimentare un tipo di tensione completamente diversa dal concerto rock, fatta di tempi dilatati, pause e silenzi, e di una più intima complicità con il pubblico“. I biglietti sono in vendita sui siti boxofficetoscana.it, ticketone.it, lndf.it e livenation.it per un prezzo che va dai 30 ai 40 euro.

Ricordiamo che dopo l’abbandono del gruppo da parte di Giorgio Prette e Giorgio Ciccarelli, la formazione che salirà sul palco per gli appuntamenti previsti dal tour sarà composta, oltre che dallo stesso Manuel Agnelli, da Rodrigo D’Erasmo, Xabier Iriondo, Roberto Dell’Era e dalle “ultime entrate” Fabio Rondanini (Calibro 35) alla batteria e Stefano Pilia (Massimo Volume) alle chitarre e al contrabbasso.

Foto: Facebook

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