Fabri Fibra e la canzone contro Valerio Scanu: rapper di nuovo a processo

Fabri Fibra andrà nuovamente a processo per la canzone contro Valerio Scanu, nonostante sia stato già condannato in passato. Lo ha deciso il gip di Milano Manuela Accurso Tagano che ha respinto la richiesta di archiviazione della Procura: ecco cos’è successo…

“In realtà è una donna”, “Gli ho abbassato i pantaloni e sotto aveva un tanga e quattro assorbenti, giù le mutande, liquido fuori da questo glande, tira su tutto come le canne: mi sono fatto Valeria Scanner!”, queste le frasi usate da Fabri Fibra nei confronti di Valerio Scanu nel brano A me di te del 2013. Il rapper è stato già condannato nel giugno del 2016: “La musica è libertà – hanno fatto sapere i legali del cantante sardo Ugo Cerruti e Paola Castiglione – ma insultare squallidamente una persona non è musica e non è arte. Ognuno è libero di manifestare liberamente il proprio pensiero, non di offendere e diffamare una persona”. Si tratta della prima sentenza in assoluto nel nostro Paese che vede la condanna per diffamazione di un rapper. Ma non è finita qui.

Secondo quanto riporta Il Corriere Adriatico il rapper dovrà affrontare un altro processo per diffamazione: lo ha deciso il gip di Milano Manuela Accurso Tagano che ha respinto la richiesta di archiviazione della Procura. La nuova denuncia di Scanu è ancora per diffamazione e per istigazione a delinquere (questa accusa, in realtà, è stata archiviata perché non si può applicare a questo caso): nel 2015, infatti, Fibra avrebbe riproposto quella canzone in un concerto, evitando di pronunciare le frasi incriminate, ma facendole intonare dal pubblico presente. Secondo il gip avrebbe così contribuito all’offesa della reputazione dell’artista.

La data del processo deve essere ancora fissata, perciò restiamo in attesa di ulteriori aggiornamenti a riguardo.

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