Travis Scott , il rapporto della polizia su Astroworld 2021 lo scagiona

Dopo la sentenza di qualche giorno fa che lo aveva assolto, Travis Scott viene definitivamente scagionato anche dal rapporto degli inquirenti sui drammatici fatti di Astroworld 2021

Sono passati due anni dai tragici fatti avvenuti ad Astroworld, il Festival 2021 organizzato nei pressi di Houston che ha ospitato una delle più drammatiche e dolorose tragedie nella storia della musica dal vivo.

Dieci persone sono morte per gravi lesioni interne o asfissia a causa della calca che si era generata all’interno dell’area allestita per lo show.

Era il 5 novembre 2021 il nome più atteso del Festival era ovviamente quello del rapper Travis Scott.

Travis Scott, non colpevole

In un momento in cui si parla moltissimo di sicurezza e qualità dei concerti, a fronte di un rincaro dei biglietti assolutamente ingiustificato rispetto a quelli che sono i servizi garantiti dagli organizzatori, il dibattito riguarda anche quello che accade a questi concerti dove molto spesso la folla resta in coda per ore per accaparrarsi il posto migliore e, in qualche caso, rimane vittima della calca, della ressa, del caldo.

Rinuncia al suo progetto più ambizioso
Rinuncia al suo progetto più ambizioso, un concerto sotto le piramidi – Credit ANSA (velvetusic.it)

A Houston tutti questi fattori furono decisivi per determinare una tragedia davvero pesantissima. Soprattutto perché le vittime erano tutte estremamente giovani, un paio dei quali bambini.

Il mese scorso, un gran giurì in Texas aveva già deciso che affrontare nessuna accusa a seguito di quanto accaduto.

Il rapporto della polizia

Ieri la polizia ha pubblicato il proprio rapporto integrale. Si parla di un faldone di oltre 1300 cartelle, all’interno del quale testimonianze e ricostruzioni di quanto è accaduto scagionano in modo definitivo il rapper.

La posizione di Travis Scott, anche in questo rapporto, sembra essere inattaccabile rispetto a quello che è stato mentre a qualche decina di metri da lui si consumava una tragedia della quale Scott fu informato solo al termine del concerto.

Tutto sarebbe iniziato con un movimento spontaneo della folla che a un certo punto avrebbe cominciato a spingere verso la parte anteriore del pit, verso il palco. Le vittime, tutte di età compresa tra i 9 e i 27 anni, sono rimaste schiacciate. Ma al momento dell’incidente moltissimi furono gli spettatori costretti a ricorrere alle cure dei medici, accompagnati fuori dall’arena verso il pronto soccorso.

Responsabilità da chiarire

Travis Scott, informato di un problema di ordine pubblico, sospese immediatamente il suo concerto che subì tre interruzioni proprio nel tentativo di mettere in sicurezza le persone ferite.

Il rapporto cita anche il comportamento responsabile del rapper che dal palco cercò di aiutare le operazioni di soccorso, pur non essendo completamente al corrente di quanto stava accadendo e della gravità dei fatti.

80mila persone a Milano per Travis Scott
80mila persone a Milano per Travis Scott – Credit ANSA (velvetmusic.it)

Il giorno dopo il concerto, sulla base delle prime dichiarazioni, numerose tra le persone ferite allo spettacolo e i familiari di tutte le vittime hanno presentato una class action che coinvolgeva non meno di un migliaio di querelanti con un danno potenziale per alcuni miliardi di dollari.

Travis Scott, dal canto suo, si era detto devastato da quanto accaduto dimostrandosi pronto a collaborare con gli inquirenti per tutto quanto fosse necessario. Ma fin dall’inizio l’inchiesta ha fatto luce, soprattutto, su alcune manchevolezze organizzative che adesso dovranno essere ulteriormente dibattute in tribunale.

Nel frattempo Travis Scott ha appena lanciato il suo nuovo album, Utopia, uscito proprio poche ore fa, e già si parla di una nuova tournée che sarebbe seguito a quella straordinaria che lo ha portato anche in Italia di fronte a 80mila persone. Nonostante l’appuntamento cui il rapper teneva di più, quello davanti alla piramide egiziana di Giza, sia definitivamente saltato dopo il secco no da parte delle autorità culturali e ministeriali egiziane.

 

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