Sia e la confessione mai detta: “Malata da sempre, vivo nella vergogna”

Parole fortissime da parte di Sia che per la prima volta ha confidato il proprio dramma personale

La storia di Sia è molto particolare. Nonostante in Australia fosse una stella di prima grandezza per molti anni sia come cantante che autrice quando ancora faceva parte dei Crisp. E nonostante la sua notevole popolarità, il successo mondiale sia arrivato molto tardi e solo dopo che le sue canzoni avevano avuto un riscontro gigantesco grazie all’interpretazione di altri.

Sia sta preparando il suo ritorno in attività, da tempo si parlava della pubblicazione di nuovo materiale da parte sua dopo un lungo periodo di silenzio. A settembre è uscito il singolo Gimme Love che prelude a un nuovo album…

Sia, un successo tardivo

C’è voluto anche parecchio coraggio. Nel lasciare l’Australia tanto per cominciare, trasferendosi prima a Londra e poi a New York. Poi nel girare gli Stati Uniti per molti mesi esibendosi in piccoli club e per poche persone. E scrivendo molto. Canzoni splendide che hanno richiesto molti mesi per arrivare alle orecchie giuste.

Il successo, estremamente tardivo di quelli che erano il suo quarto e quinto album, è arrivato molto tardi. È quando le è piovuto addosso la sua reazione è stata ritirarsi per continuare a scrivere. Ed è proprio in questo periodo che sono nati i suoi capolavori. Titanium, per David Guetta, Wild Ones per Flo Rida ma soprattutto Diamonds che ha ottenuto un immenso successo grazie all’interpretazione di Rihanna.

“Ho vissuto nella vergogna”

Ci sono voluti almeno quattro anni per convincerla a cantare di nuovo le sue canzoni. E quando l’ha fatto, finalmente il mondo si è accorto di lei. Chandelier è stata la sua prima numero #1 negli Stati Uniti interpretata con la sua voce.

Oggi forse si è capito il perché di tanta resistenza di fronte alla popolarità: “Ho vissuto per 45 anni nella vergogna, pensando di dovere indossare uno scafandro per quella che era la mia realtà, e che la gente non avrebbe capito e nemmeno accettato. Ora mi è più semplice accettare e forse pensare che anche le persone possano farlo”.

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Una immagine promozionale di Sia per una associazione no profit – Credit ANSA (VelvetMusic)

La convivenza con l’autismo

Ospite di Rob has a Podcast Sia ha parlato dell’autismo, di cui soffre da sempre. Una diagnosi che le ha causato moltissimi problemi soprattutto da ragazzina, quando ancora viveva con la sua famiglia ad Adelaide.

Una confessione forte, estremamente lucida: “Convivo con l’autismo da sempre, ma solo negli ultimi due anni sono riuscita a capire che questo non può e non deve più essere un limite. È un disagio, certamente un limite, ma questo non deve mai e poi mai impedirti di essere quello che sei e di diventare quello che vorresti diventare”.

“La mia zavorra di spazzatura”

Sia ha parlato delle sue difficoltà soprattutto nelle relazioni personali e anche artistiche: “Se sei la prima che vive nella vergogna nessuno potrà mai conoscerti e amarti per quello che sei. Non si può vivere nascosti e in preda ai segreti. Bisogna liberarsi, e prima o poi in qualche modo ci si riesce. Di solito il meccanismo è improvviso, ognuno ha il proprio e nessuno sa spiegare come accada. Posso solo dire quello che è successo a me. A un certo punto quando ero seduta in una stanza piena di estranei mi sono trovata a raccontare il mio segreto più profondo, oscuro, temuto e vergognoso. E molti ne hanno riso. Perché non c’era niente da vergognarsi. E nessuno lo immaginava. E ho scoperto che per la prima volta ero solo io a portarmi sulle spalle la mia zavorra di spazzatura”.

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Sia a destra con la ballerina e attrice Maddie Ziegler, protagonista del suo film Music – Credit ANSA (VelvetMusic)

Dopo la musica il cinema

Il poliedrico talento di Sia da un paio d’anni si è misurato anche con il cinema, e con grande successo. Nel 2020 ha pubblicato Music, un film estremamente forte incentrato su una donna reduce da un lungo periodo di alcolismo. La parte della protagonista andò a una splendida Kate Hudson. La trama racconta del suo impegno nella tutela della sorellastra, Music (interpretata da Maddie Ziegler), con problemi di autismo.

Maddie venne scelta pur non essendo sofferente di autismo. E la cosa suscitò alcune polemiche. Inizialmente Sia disse che il film, sua anche la sceneggiatura, era ispirato dalla vicenda personale di una sua amica. Solo dopo qualche tempo rivelò che la protagonista del film in realtà era lei. Un film con una trama estremamente forte e con alcune scene estremamente realistiche.

Il dramma personale di Sia

Sia ha rivelato di avere vissuto momenti di autentico dramma personale: “Ho tentato il suicidio, mi hanno salvato e ci ho riprovato. Poi sono state necessarie molte terapie farmaceutiche e psichiatriche che però mi hanno notevolmente aiutato. La riabilitazione è stata determinante. Alcuni terapeuti ni hanno salvato la vita”.

Per la sua parte in Music Kate Hudson è stata nominata ai Golden Globe nel 2021.

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