Coldplay, la loro prima volta in Italia: la gente non li voleva sentire

I Coldplay torneranno in Italia in estate al culmine di un tour di rilievo straordinario il cui successo non accenna a placarsi. Eppure le cose non sono sempre andate così…

Lo show dei Coldplay in estate ha gareggiato con quello altrettanto atteso dei Muse sul fronte della spettacolarità.

chris martin dialetto napoletano
I Coldplay in una immagine scattata a San Siro – Credits ANSA (VelvetMusic.it)

 

Le sei date italiane del loro tour di Music of the Spheres si sono confermate di importanzaepocale, indipendentemente dalle polemiche sul costo dei biglietti, sui servizi non sempre all’altezza del prezzo e su alcuni posti che forse non dovevano essere venduti. Tant’è che la band è pronta a tornare in Italia.

Coldplay, ci sono anche le polemiche

Tuttavia per le date di San Siro sono stati moltissimi gli spettatori che hanno pagato quasi 100 euro per biglietti dietro una balconata il cui vetro, sporchissimo, impediva qualsiasi visuale.

Molto disagiati anche gli acquirenti dei posti con cosiddetta visibilità limitata. Estremamente laterali, coperti dalle strutture del palco e in grado di vedere solo parte dello stage, accontentandosi di un paio di visite di Chris Martin e degli schermi. Tante polemiche per le tribune battute a tappeto dai venditori di bibite a prezzi folli: che costringevano gente che aveva pagato 150 euro di biglietto ad alzarsi continuamente…

Ma questo spettacolo ha superato abbondantemente sia il tour di Mylo Xyloto che quello del 2017, l’ultimo della band del nostro paese con altre due date a San Siro.

Vale tuttavia la pena ricordare che i Coldplay, accusati di gigantismo e forse di qualche autocelebrazione di troppo, sono passati dall’Italia all’inizio della loro carriera con esibizioni passate sotto silenzio, ignorate e in qualche modo addirittura mal tollerate dal pubblico.

Il primo show italiano dei Coldplay

Siamo nel 2000, i Coldplay hanno appena pubblicato Parachutes che in Inghilterra si fa ascoltare ma che fatica enormemente a entrare nelle programmazioni radiofoniche delle nostre reti. Di loro si sa relativamente poco. Chi scrive li aveva visti una prima volta al Festival di Reading, agosto 1999, terza giornata (quella de Red Hot Chili Peppers).

I Coldplay suonarono tre sole canzoni (Shiver, High Speed e Spies) e chiusero l’esibizione in meno di venti minuti all’apertura del cartellone dell’evening session. Il loro nome in cartellone è talmente piccolo che quasi non lo si vede: dopo di loro sul palco ci sono la bellezza di undici band…

Quando arrivano in Italia Parachutes è già uscito ma le radio passano solo Yellow, e con estrema moderazione. A chiamarli al Castello Scaligero di Villafranca sono gli organizzatori del Rock-a-Forte in una serata in cui i Coldplay c’entrano come la trippa a merenda. Dopo di loro ci sono Sleater Kinney, Beth Orton e Marlene Kuntz.

Il giorno prima i Subsonica avevano polverizzato il pubblico con un concerto strepitoso sull’onda del grandissimo successo di Microchip Emozionale. I Coldplay si presentano in punta di piedi alle 16.50 di fronte a non più di 300 persone. Fa un caldo bestiale e la gente se ne sta lontano dal palco, all’ombra e con la birra in mano.

Freddezza del pubblico

Chris Martin non è certo il guru di oggi: ma a fine concerto dice… “grazie di avere ascoltato le nostre canzoni, presto torneremo e vedrete che questo posto sarà più pieno di così”. È il loro primo show italiano, 35’ e otto canzoni apertura con Spies e chiusura con Yellow, Shiver e Everyting’s Not Lost.

Il tour della band è organizzato quasi di minuto in minuto. Arriva un invito per suonare in piazza a Misterbianco, in provincia di Catania, due giorni dopo. Il tempo di partire e la band si presenta davanti a una piazza stracolma che di loro non conosce assolutamente nulla.

Un pubblico completamente diverso dal loro: tutti vogliono sentire i Verdena. Parachutes è appena arrivato nella Top 10 britannica e loro devono tornare subito a Londra. Stessa scaletta di Villafranca con la gente che li insulta per calmarsi solo nel finale quando passano Shiver e Yellow.

Chris Martin, altri show a Milano fino a giovedì
Chris Martin, altri show in Italia nell’estate 2024 – Credits ANSA (velvetmusic.it)

Finalmente l’Alcatraz

Quell’anno altre due date. La più attesa, all’Arena Parco Nord di Bologna salta perché Johnny Buckland si è preso la polmonite. In compenso la band suonerà un bizzarro showcase in un’affollatissima FNAC, in via Torino a Milano con tanto di coda di persone rimaste fuori dal centro commerciale. Yellow adesso è in programma anche su MTV, che li invita per un’esibizione live negli studi in Galleria al Duomo. È la svolta.

Lo show in programma ai Magazzini Generali deve essere spostato all’Alcatraz in quella che diventa la loro prima vera data italiana da protagonisti. Al soundcheck la band si dilunga in una prova di quasi 40’ minuti nel corso della quale provano con grande insistenza una canzone nuova, mai sentita prima – Amsterdam – oltre a un’altra che ufficialmente non avrebbe ancora un titolo. È In My Place, la band la proporrà dopo una scaletta essenziale di undici pezzi nei due bis che concludono lo show davanti a circa 600 persone.

Nel 2001 una sola data, al Velvet di Rimini: poca gente. Nel 2002 una data estiva a Roma e una spettacolare al Forum di Assago, il primo vero bagno di folla dopo la pubblicazione di A Rush of Blood to the Head.

Tra Milano e Napoli i Coldplay hanno venduto poco meno di 350mila di biglietti: Napoli 86mila, Milano 250mila in quattro giorni. Potevano vederne anche dieci volte tanti indipendentemente dal prezzo.

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