Facebook, accordo con la SIAE: non accontenta nessuno

Stando alla comunicazione ufficiale di Meta, la proprietà dei colossi Facebook e Instagram e la SIAE, società di autori ed editori italiani, c’è un accordo per la pubblicazione della musica on line,  

Si è scritto molto di quella che è stata una vicenda tutta italiana, più unica che rara nel panorama mondiale. La SIAE, società italiana di autori ed editori, da tempo aveva eliminato la musica pubblicata con il bollino ufficiale della società, che distribuisce royalty e diritti d’autore, da tutte le piattaforme digitali di proprietà della Meta, la società che detiene il controllo su colossi come Facebook, Instagram e WhatsApp.

Accordo a termine tra SIAE e Facebook

Una decisione che aveva scatenato moltissime polemiche e che seguiva il mancato rinnovo di un accordo sulla licenza di musica di autori italiani fin dall’inizio dell’anno. La questione era diventata motivo di profondo fastidio per i musicisti italiani. Soprattutto per quelli più piccoli che i soldi dei diritti d’autore non li hanno mai visti in vita loro pur pagando permessi, tasse di iscrizione e molto altro per essere considerati autori musicali a tutti gli effetti.

In realtà i social network oggi sono soprattutto uno spazio di espressione e di visibilità indispensabile per quei musicisti che magari dalla loro arte non guadagneranno un solo euro. Ma che se non altro hanno la possibilità di farsi ascoltare.

Un braccio di ferro

Il braccio di ferro tra la SIAE e Meta è proseguito per diversi mesi non senza polemiche con molti musicisti italiani che avevano fatto ascoltare la propria voce, decisamente contraria a questo blackout, attraverso i social e chiedendo ai propri sostenitori di firmare numerose petizioni on line.

Oggi la SIAE viene considerata una vera e propria tassa di lusso per migliaia di musicisti che non arrivano alla fine del mese e che sono sopravvissuti a fatica agli anni del Covid che ha azzerato le produzioni musicali e quelle dei concerti. Il marchio SIAE imposto su biglietti, musica digitale e pubblicata su supporti tradizionale, è uno dei più cari a livello mondiale e costa agli utenti un sacco di soldi. Che senza nemmeno saperlo pagano anche quando gli eventi sono gratuiti o con incasso in beneficenza.

Alla fine le due parti hanno raggiunto un accordo. Ma a termine e valido solo fino al mese di ottobre. Scaduto il quale sarà necessario trovare un altro accordo.

In lite da mesi

Meta, dal canto suo, ha confermato l’esistenza dell’accordo in essere, di carattere – per l’appunto transitorio. Le parti si erano riavvicinate a maggio quando l’AGCM, l’autorità garante per la concorrenza del mercato, aveva chiesto a Meta di riaprire il dialogo.

Il 1 gennaio scorso la società fondata da Mark Zuckerberg aveva deciso di rimuovere tutte le canzoni di autori depositati alla SIAE sottolineando che l’accordo che la società imponeva prevedeva un aumento del 310% rispetto all’accordo del 2022. La vicenda ha portato a un’indagine sia sulle tariffe imposte dalla SIAE che sulle offerte imposte dalla Meta.

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