La rivendita dei biglietti a prezzi maggiorati da parte dei bagarini online è diventato un grande problema per gli appassionati di musica.
Ancora un volta, i fan italiani dei Coldplay hanno dovuto correre contro il tempo e la fortuna per accaparrarsi i biglietti dei prossimi concerti. E ancora una volta, molti di loro sono rimasti senza dopo essere stati attaccati allo schermo per ore.
La settimana scorsa la famosa band inglese ha annunciato ben quattro nuovi concerti che si terranno in Italia l’anno prossimo. Dal 12 a l 16 luglio 2024 i Coldplay si esibiranno a Roma, nello Stadio Olimpico, per un concerto che, a giudicare dagli ultimi spettacoli della band, già da adesso si prospetta epico. Molti fan, però, non potranno assistere a nessuno dei quattro eventi, dato che il giorno in cui sono state aperte le prenotazioni sono svaniti 280.000 biglietti in pochi minuti.
I biglietti dei concerti che si esauriscono dopo pochi minuti è un problema sempre più frequente in Italia, al punto da essere diventato la normalità. E dietro a questo fenomeno c’è molto di più rispetto alla grande richiesta da parte dei fan: c’è la questione del “secondary ticketing“.
Il secondary ticketing provoca danni enormi all’industria musicale
Quello della rivendita dei biglietti a prezzi maggiorati è un problema che va avanti da molti anni in Italia. La procedura è sempre la stessa: i biglietti vengono messi in vendita e, nel giro di pochi minuti, gruppi di utenti usano dei bot per acquistare un gran numero di biglietti e renderli difficili da trovare per i fan che vogliono andare al concerto.
Dopo qualche ora, i bagarini virtuali mettono in vendita i biglietti sui cosiddetti “siti web di rivendita secondaria”, come Viagogo e Gigsberg. Qui, i biglietti possono essere acquistati a prezzi che spesso sono triplicati o quadruplicati. Per dare un’idea, il biglietto con il prezzo più basso per il concerto dei Coldplay in questione costa 57,50 euro. Su Viagogo, lo stesso biglietto può essere acquistato per circa 400 euro.
Il secondary ticketing causa diversi problemi all’industria musicale e al mercato dei concerti. Prima di tutto, si calcola che a causa della loro azione buona parte dei biglietti rimane invenduta.
Oltre a questo, il secondary ticketing agisce in maniera negativa anche a lungo termine. Nel corso degli anni, le aziende discografiche si sono rese conto che ci sono persone disposte a pagare molti soldi su questi siti per comprare i biglietti dei concerti. Gli artisti hanno voluto sfruttare a loro vantaggio questa situazione e il costo generale dei biglietti si è progressivamente alzato. Ad oggi, concerti di artisti internazionali possono arrivare a costare centinaia di euro.
L’associazione italiana Assomusica ha più volte denunciato questa situazione e ha invocato un maggior coinvolgimento delle autorità di polizia italiane. Negli ultimi anni sono state attivate diverse azioni di contrasto al secondary ticketing, ma chiaramente il problema non si può definire risolto.