“Mi diverte utilizzare le due lingue che parlicchio, oltre l’italiano (…) Così ho scritto un rap dedicato alla città di Bogotà, perché mi trovo qui, adesso, in questa città, in questa cultura, in questa storia, in questo pianeta…“. E’ davvero una bella abitudine quella di alcuni artisti soliti a costruire canzoni ad hoc, istantanee, dedicate alla città che ospitano i loro concerti: è soprattutto il caso di Jovanotti. Lorenzo, seguendo un’abitudine che sta tenendo per ogni evento nelle Americhe, ha pensato di comporre un rap per Bogotà, la capitale della Colombia in cui ha suonato questa notte (ora italiana, ndr.) al Festival “Estereo Picnic”.
L’artista di Cortona non dimentica mai le sue origini da rapper, anche per questo inizia il brano presentandosi come Maestro di Cerimonie: com’è noto, nell’universo hip hop, l’MC non è sinonimo di rapper, anzi un rapper è anche un bravo maestro di cerimonia se riesce a fare freestyle, ovvero improvvisare delle rime su una base (sul silenzio o accompagnato da un beat-boxer) e se ha il caratteristico flow, ritmo che gli permette di trascinare il pubblico. Ma torniamo a Jovanotti e alla sua dedica per Bogotà…
“Ballo come James Brown e canto come Pavarotti“
Scherza, suona e canta. Da una stanza d’albergo, senza filtro e senza paura. Jovanotti, in Colombia per un concerto speciale a Bogotà, costruisce una ballad rap ad hoc, dedicata al paese e alla città che lo ospita. Lorenzo spiega che ha due o tre rime fisse e che spesso completa il testo a margine del live, facendosi ispirare sempre ispirare dalla località che lo ospita.
Il rap è piaciuto molto anche ai Negramaro, Giuliano e i suoi hanno twittato: “Alle feste si fa festa!!! Love bro!!! Missing you e safari è sempre dentro la nostra testa!!!“. Gli anni passano, ma il buon Lorenzo è ancora ottimo Maestro di Cerimonie.
(screenshot by YouTube)