Ieri, lunedì 10 novembre, Lenny Kravitz è stato a Milano per l’unica data italiana dello Strut European Tour, precisamente presso il Mediolanum Forum di Assago di fronte a ben undicimila persone. La maggioranza del pubblico era composto da esponenti del gentil sesso, perché – va ricordato – a cinquant’anni (compiuti lo scorso 26 maggio) il cantautore statunitense è ancora un sex symbol. Non a caso ci sono state molta grida di approvazione quando Lenny si è sfilato la giacca per restare con una canottiera gialla glitterata. A parte l’esplosione di ormoni femminili durante il concerto, la musica resta al primo posto. Kravitz ha aperto il live con The Chamber, primo singolo estratto dal suo ultimo album Strut.
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Il sound dirompente ha acceso subito gli animi, nonostante questo progetto discografico (il decimo in studio)
non stia ottenendo il successo sperato. A distanza di tre anni da
Black and White America, Kravitz ha scelto dei caratteri rock, con influenze funk di
epoca anni Ottanta. Una specie di ritorno al passato, in cui l’artista ha
suonato chitarra, basso, tastiera e batteria. Chi fa da sé, fa per tre:
“Quest’album mi ha riportato in quello stato – ha dichiarato –
che mi fa amare tantissimo la musica, mi ha riportato alle emozioni dei tempi del liceo. E’ un vero disco rock’n’roll, che è nato molto velocemente…”.Durante la serata non ha proposto solo i brani tratti da questo disco, ma anche le perle più belle della sua
carriera ventennale come
American Woman, Dig In, Fly Away, Circus, Again per chiudere con
Are You Gonna Go My Way. Bisogna aprire una piccola parentesi per
Trombone Shorty che ha aperto il concerto (e non
Arisa, come precedentemente annunciato da alcuni blog in Rete) con le sue note che spaziano
dal funk al jazz fino all’hip hop. L’eclettico trombettista non ha deluso la platea, nonostante fossero in tanti a richiedere
il rocker hot e travolgente.
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