Lucio Dalla, la lite con Verdone sul set di Borotalco: l’aneddoto mai rivelato

Borotalco è uno dei film più belli di Carlo Verdone, che racconta una storia d’amore, anzi due: quella tra i protagonisti e quella di lei, Nadia, per il cantante Lucio Dalla. Ma chi l’avrebbe detto che c’è un’altra storia dentro alla storia?

L’aneddoto curioso che riguarda Carlo Verdone e il compianto Lucio Dalla lo riporta Il Giornale, strappando un sorriso a chi ama questa pellicola che risale al 1982. In quell’anno l’attore e il regista romano usciva dai successoni, oggi dei veri e propri cult, di “Un sacco bello” e “Bianco rosso e Verdone”.

Borotalco lo scrive senza quel “dovere” di rimanere legato alle sue maschere e il titolo del film per l’appunto, rappresenta proprio questa voglia di leggerezza, come le nuvole azzurrine, come il borotalco. Ma dev’essere anche fatto bene con una trama che fa centro e con gli attori perfetti, come Angelo Infanti, Mario Brega, Eleonora Giorgi, Christian De Sica. 

Quale colonna sonora associare al progetto? Ed ecco che Verdone chiama Dalla, che all’inizio tentenna un po’, ma poi accetta. Lo fa solo in cambio di una promessa: “Devi promettermi che sarà un bel film”.

La promessa mantenuta da Carlo Verdone a Lucio Dalla

E così è stato: Borotalco è uno dei classici di Verdone più belli e la presenza musicale di Lucio Dalla lo completa e lo valorizza ancora di più. Anche perché Lucio Dalla è di fatto uno dei personaggi, anche se non si vede. Nadia è una sua fan sfegatata e farà di tutto per incontrarlo. Ma gli accordi con il cantante sono chiari: prima di dare l’ok lui vuole vedere il film in anteprima. 

Borotalco Carlo Verdone
Una scena del film “Borotalco” di Carlo Verdone (Credit: You Tube) – velvetmusic.it

A raccontarlo è lo stesso Carlo Verdone qualche anno fa. Incredibilmente qualcosa però stupirà il regista. Mario Cecchi Gori, produttore del film, freme per il lancio e l’annuncio del film esce lo stesso: tutta Roma viene tappezzata con i manifesti su cui spicca di più tra i caratteri, la scritta “Musiche di Lucio Dalla”.

“Ti ho dato le musiche, ti ho dato tutto quanto, non si mette il nome così grande” è la telefonata che poco dopo arriverà da Lucio Dalla a Carlo Verdone. “Disse che sembrava più un film suo che mio e mi chiamò arrabbiatissimo” Ha ricordato tempo fa Verdone. Gli fa sapere che gli dispiace ma che è il produttore ad avere l’ultima parola. “Io stasera vado a Bologna e mi guardo il film. Se fa c**are tolgo il nome e ti faccio causa”. Tuona Dalla.

Il film quindi viene trasmesso nelle sale ed è un successone. Carlo Verdone e il suo entourage sono contenti ma, l’attore trema e suda freddo in attesa di sapere l’opinione di Dalla, che arriva puntale con lo squillo del telefono: “Carletto mio, ma tu mi hai fatto un omaggio straordinario, è tutto un omaggio a me. L’ho visto per terra sdraiato, non c’era posto. Grande Carlo, scusame assai. Insomma il nome poteva essere un po’ più piccolo ma bene così, grande film, grande film”.

Alla fine tutto è andato per il meglio: Borotalco si è salvato, comprese le straordinarie musiche al suo interno di Lucio Dalla. A quarant’anni di distanza il film continua ad entusiasmare, nonostante abbia rischiato per questa mezza lite di non esistere.

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