Iron Maiden: “Niente celebrazioni, non siamo mica morti”

Lo sostiene Bruce Dickinson, voce degli Iron Maiden che a quanto pare non hanno alcuna voglia di essere indotti nella Rock ‘n’ Roll Hall of Fame

C’è molta discussione intorno alla Rock and Roll of Fame, perché molti artisti ritengono che questa sia la massima onorificenza per chi fa rock. Altri, invece la contestano, soprattutto per alcune valutazioni non sempre oggettive che riguardano l’induzione all’interno dell’istituzione.

Rock and Roll Hall of Fame, le regole

La Rock and Roll Hall of Fame esiste dal 1983 e ha sede a Cleveland in Ohio. Istituita dal leggendario Mehmet Ertegun, il talent scout e producer della Atlantic che scoprì, tra molti altri, Ray Charles, oggi è uno dei musei più importanti nel panorama musicale mondiale. La sua struttura che si affaccia sul lago Erie è stata inaugurata nel 1997 e oggi è una delle istituzioni più amate del mondo da chi segue e produce musica.

Ogni anno una commissione decide quali nomi di artisti, band, produttori e musicisti dovranno essere indotti all’interno della Hall of Fame. Al momento sono circa 350.

Ogni anno il loro novero si estende e si amplia tra personaggi viventi e non. Le regole prevedono che un artista possa essere indotto all’interno della Hall of Fame a venticinque anni di distanza dalla pubblicazione del suo primo disco.

Ma tra le controversie che la riguardano c’è anche il fatto che molti artisti, soprattutto donne, siano state ignorate per anni. Per essere riconosciuti degni della induzione con notevole ritardo indipendentemente dal grande successo.

Bruce Dickison, voce solista degli Iron Maiden
Bruce Dickison, voce solista degli Iron Maiden – Credit ANSA (velvetmusic.it)

Iron Maiden ed Heavy Metal

Un’altra controversia riguarda le band metal. Che scarseggiano nella Hall of Fame. Eccezion fatta per i grandi nomi come Black Sabbath, Metallica e, solo molto recentemente, Judas Priest sono stati indotti. I Motörhead per esempio sono stati ignorati: così come molte altre band alternative: tra le quali gli Iron Maiden. Che a quanto pare non se la sono assolutamente presa a male.

Bruce Dickinson, leggendario cantante degli Iron Maiden, ha una spiegazione: “Evidentemente alcune persone si sentono minacciate dal metal. Non per la natura della musica. Ma perché non è conforme alla loro visione del mondo così come la musica pop, ovvero: la musica pop è usa e getta, è rassicurante, non fa male a nessuno. Ma non il metal. E comunque sicuramente noi non facciamo musica pop usa e getta”.

Bruce Dickinson è attualmente in piena attività con la band che sta promuovendo il suo ultimo album Senjutsu e sabato 15 luglio sarà il punto di forza del Festival Return of the Gods all’Ippodromo di Milano, insieme a Stratovarius, Epica, Blind Channel e The Raven Age.

Dickinson ha anche detto che né lui né la band sono così ansiosi di andare a ritirare il documento che certificherà la loro induzione nella Hall of Fame: “Non dico che siano cose che non fanno piacere, ma ogni volta che me ne parlano penso… che non siamo ancora morti. Che facciamo musica, giriamo il mondo, produciamo dischi con lo stesso entusiasmo di sempre. Certe onorificenze mi sembrano che preludano alla fine della tua vita artistica. E noi non siamo certo alla parola fine. Non ancora…”

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