Madame e i social: “Chi mi ama, chi mi odia, chi mi difende da chi mi odia”

In un bel colloquio nel podcast Tintoria, Madame parla del suo controverso rapporto con i social network che le hanno portato anche qualche problema

I social per moltissimi artisti sono uno strumento di lavoro, a volte utile, altre problematico. Molti cantanti hanno un ottimo rapporto con i canali di promozione digitali: ci si dedicano personalmente, sanno come alimentarli e creano hype anche su eventi personali. Altri invece non li amano per niente e cercano addirittura di starne lontano, Questo sembra essere il caso di Madame che con alcuni social network non vuole avere assolutamente niente a che fare.

Madame e i social: “Twitter non mi vuole”

Parlando durante il podcast Tintoria, format condotto da Daniele Tinti e Stefano Rapone e co-prodotto da The Comedy, disponibile su tutte le piattaforme da domani, martedì 20 giugno alle 12.30, Madame ha raccontato in modo molto franco e diretto il suo rapporto con alcuni social network rivelando in modo particolare di avere un rapporto molto conflittuale con Twitter…

“Ormai ho capito che questo è un mondo che non mi accetta e non mi vuole. D’altronde credo che sia una questione che è diventata molto personale. Ci sono dei social che non ti accettano, non ti vogliono, e che qualsiasi cosa tu scriva finiranno per sottolineare quanto tu sia una persona pessima. A me per esempio succede con Twitter. Invidio molto chi come Tananai o Elodie ha un pubblico affezionato che li spinge e promuove con affetto. Per me è tutto il contrario. Ogni volta, qualsiasi cosa io dica, su Twitter c’è sempre qualcuno che sottolinea quanto io sia una persona di merda… Questo più di altri forse è un social in cui o ti amano – come succede a Tananai ed Elodie – o ti odiano, tipo me”.

Le prime pubblicazioni su You Tube

Eppure il successo di Madame è iniziato proprio da una piattaforma digitale. Quando la cantante era una studentessa vicentina delle scuole superiori alle prese con il sogno di scrivere e cantare le sue canzoni, fu You Tube la prima piattaforma ad accorgersi delle sue potenzialità.

Scegliendo una strada sicuramente molto impegnativa, Madame ha cominciato a caricare le sue canzoni sul tubo in attesa di una qualche reazione: “Facevo la rapper, e questa cosa può anche crearti dei problemi. Diciamo che a Vicenza non è che fossi la ragazza più amata. Ho cominciato a farmi degli amici intorno ai 15-16 anni quando ho cominciato a fare sentire le mie cose nella mia zona. Questo mi ha dato una certa fiducia facendomi conquistare una piccola popolarità. In fondo fare rap è stato un po’ come partecipare alle elezioni amministrative comunali. Devi farti accettare dalla gente della tua zona”.

I complimenti di Ghali

Madame, 21 anni compiuti a gennaio, all’anagrafe Francesca Calearo, non ha mai nascosto i suoi problemi con i propri coetanei. Episodi di bullismo a scuola, poca accettazione.

Le cose oggi sono molto diverse per merito del successo di quello che scrive e registra. Sciccherie, il primo brano prodotto e distribuito da una etichetta discografica  – la Sugar di Caterina Caselli – l’ha imposta all’attenzione generale consentendole di essere presente anche sul prestigioso palco del Festival di Sanremo.

Ma con i social il suo rapporto resta abbastanza conflittuale: “Invidio Tananai, tutti ne parlano bene, beato lui che si è preso il popolo di Twitter. Io invece mi faccio problemi anche solo per pubblicare la data di pubblicazione del mio nuovo singolo. Se devo identificare le tipologie di persone che si interfacciano con me ci sono quelli che mi amano, quelli che mi odiano e ci sono anche quelli che mi difendono da chi mi odia”.

Il primo a farle i complimenti fu Ghali: “Ricordo che mi scrisse e io non stavo più nella pelle, mi fece i complimenti. Fu la prima volta in cui ebbi davvero la sensazione di avere fatto il salto, di avere imboccato la strada giusta. Abbiamo festeggiato insieme al bar”.

Madame, 22 anni e un pessimo rapporto con Twitter
Madame, 22 anni e un pessimo rapporto con Twitter – Credit ANSA (velvetmusic.it)

I canti catecumenali

Nel corso della sua bella intervista Madame parla anche di esperienze che in qualche modo per lei sono state formative anche dal punto di vista artistico. Non senza qualche sorpresa: “Ho frequentato per qualche anno una comunità neocatecumenale, si leggono le letture, si riflette e le cerimonie sono lunghissime con tante lunghe canzoni. Ricordo delle belle canzoni. Il fondatore di quella comunita, uno spagnolo aveva riarrangiato tutti i salmi con ritmi latini. Sono canti incredibili di grande forza. Magari al mio matrimonio mi piacerebbe qualcuno che cantasse cose del genere. Ma quello catecumenale è un genere particolare, non facile. Se lo vivi devi anche avere grande consapevolezza di quello che stai facendo”.

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