“Sei troppo omosessuale”, Mika ricorda gli esordi: le difficoltà trovate in America

Il cantante ha dovuto combattere contro un’industria musicale omofoba e che cercava di reprimere la sua arte.

Mika è una star molto conosciuta in Italia grazie alla sua partecipazione alla versione nostrana di XFactor. Da qualche anno Mika è sempre molto presente nel mondo dello spettacolo italiano e ha addirittura avuto dei programmi televisivi cuciti su di lui, come “Stasera Casa Mika” su Rai 2.

Negli anni 2000 Mika era una delle popstar più conosciute del mondo e la sua musica colorata ed eccentrica era diventata un vero e proprio marchio di fabbrica per il cantante. Il periodi degli esordi, però, non sembra essere stato facile, a giudicare dai racconti del cantante. In diverse interviste Mika ha dichiarato che molti agenti discografici americani definivano la sua musicatroppo gay“.

Mika ha dovuto combattere l’omofobia degli anni 2000

Il cantante di “Grace Kelly” era riconoscibile per la sua musica gioiosa ed esuberante. Le immagini associate alla sua musica erano audaci, luminose e colorate. Questo tipo di immagine non lasciava molto spazio all’immaginazione a proposito della sua sessualità. E infatti, i giornalisti lo tormentavano regolarmente sull’argomento.

Il cantante ha fatto coming out nel 2012, dopo qualche anno di carriera in cui ha mantenuto una certa ambiguità. E le ragioni del suo riserbo non sono difficili da immaginare: l’identità sessuale di un’artista al tempo era un potenziale fattore di discriminazione.

Credo che oggi nessuno potrebbe permettersi di fare quei commenti“, ha detto. “Mi accusavano di essere sfacciato. Penso che la loro fosse una sfacciata omofobia. Ora ho 39 anni, il mondo è andato avanti, quindi non ho paura di dirlo. Penso solo che è stato un enorme spreco di tempo“.

mika è stato vittima di omofobia
Mika oggi vive serenamente la sua sessualità e la sua musica (Foto Instagram @mikainstagram) – velvetmusic.it

Mika ha detto di essere completamente a suo agio con se stesso, ma ci è voluto del tempo di fronte a un mondo che più volte ha cercato di spegnere la sua luce. Ha raccontato che diversi discografici gli hanno chiesto di cambiare il suo stile e adattarlo a un pop più maschile, simile a quello di Robbie Williams. 

L’industria non era uno dei luoghi più gentili o favorevoli per farti sentire a tuo agio con la tua identità o sessualità in quel periodo. La mia risposta era salire sul palco, trovare modi per raccontare la mia storia e trovare persone disposte ad ascoltarla. Volevo solo trovare uno spazio in cui potermi esprimere“.

Il cantante è stato protagonista di un grave episodio di omofobia anche nel nostro paese. Nel 2015 era previsto un suo concerto al Nelson Mandela Forum di Firenze e i cartelloni in giro per la città furono imbrattati con diverse offese omofobe. Mika ha duramente denunciato questi comportamenti e successivamente è stato invitato dal sindaco per ricucire il rapporto con la città di Firenze.

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