Subsonica, un Pugno di Sabbia per lanciare l’attesissimo album

Nuovo singolo per i Subsonica che annunciano il nuovo album per il 2024 con una canzone inedita

Molto avanti. Pure troppo. I Subsonica rappresentano uno dei pochi esempi di coerenza creativa del nostro paese.

Infischiandosene di qualsiasi etichetta e preconcetto i cinque torinesi hanno sempre fatto quello che volevano imponendo a ogni singolo disco un colore diverso, una sonorità frutto dell’esperienza del momento con un lavoro di ricerca molto accurato e scrupoloso.

Subsonica, evoluzione continua

Sono arrivati a otto dischi nel 2018 per togliersi la soddisfazione di pubblicare 2020 un disco tenuto nel cassetto per sedici anni perché la loro etichetta di allora lo riteneva “troppo avanti e sperimentale”. Il disco, Mentale Strumentale, è stata la soddisfazione più di pensiero che commerciale di una band, che ha sempre messo il proprio rapporto con il pubblico davanti a tutto.

Pochi gruppi vantano più concerti dei Subsonica, che dal 1997 girano in lungo e in largo l’Italia, negli ultimi anni solo con qualche comodità in più e palchi davvero di altissimo pensiero progettuale, suonando le proprie canzoni.

Si sono presentati a Sanremo quando tutti gli dicevano di non farlo con una canzone capolavoro, Tutti i miei sbagli, che non hanno mai inserito su un album. Hanno accettato collaborazioni apparentemente impossibili, a volte persino forzate, contaminando tutto. Pure se stessi.

Ci sono capitoli della storia dei Subsonica che restano nella musica italiana come autentiche gemme: Microchip Emozionale, Terrestre, L’Eclisse, Eden, e il sottovalutatissimo 8, tanto per cambiare troppo avanti.

Il tempo che passa

A distanza di cinque anni da 8 la band si presenta con un disco annunciato per il 2024 e un singolo dal titolo Pugno di Sabbia in uscita il 20 ottobre in radio e su tutte le piattaforme digitali. E la curiosità è inevitabilmente molta.

Subsonica, la copertina di Pugno di Sabbia
Subsonica, la copertina di Pugno di Sabbia – Credits Ufficio Stampa (VelvetMusic.it)

La band dei ragazzi sonici, ormai inevitabilmente oltre i venticinque anni di carriera e a cavallo dei cinquanta di età, sintetizza con l’immagine del pugno di sabbia quello che resta simbolicamente se non si evolve, se si resta ancorati ad un passato che non passa, a fantasmi sempre molto presenti e ingombranti.

Il tema del tempo e dell’evoluzione ‘nonostante tutto’ nei Subsonica è molto presente: Una Nave in una Foresta trattava il tema dell’inadeguatezza e del dubbio in modo molto profondo, in particolare con la malinconica Di Domenica. Addirittura nel 2005 con Terrestre, uno dei loro dischi più belli e complessi, i Subsonica si interrogavano sul crescere, sull’ineluttabilità di dovere in qualche modo evolvere a costo di diventare grandi senza rinnegare la propria radice.

Un paese con la zavorra sulla cultura

Pugno di Sabbia tratta un tema interessante soprattutto oggi in cui si fanno distinguo tra italiani di prima o seconda generazione. Questa la loro nota a margine della canzone: “Facciamo riferimento al milione di ragazzi nati e cresciuti nel nostro Paese da genitori stranieri che non hanno diritto di cittadinanza in Italia e di conseguenza in Europa. Giovani senza legami con i Paesi d’origine familiare, che si sentono pienamente italiani per lingua, cultura e appartenenza, ma contemporaneamente non riconosciuti, rifiutati. Nell’Italia del 2023, mentre si discute ancora di razza e razzismo, le basi del nostro sistema sociale rischiano di implodere per mancanza di nuova cittadinanza. Allo stesso tempo sono in costante aumento i giovani italiani che, non trovando spazio in un Paese anagraficamente vecchio e culturalmente zavorrato – dove l’attenzione pare  rivolgersi esclusivamente a simbologie, tradizionalismi e identitarismi del passato -,  scelgono altri luoghi e altri stimoli per coltivare il proprio futuro”. 

In attesa di album e tour

Il tutto in attesa di ascoltare il brano del quale si sa solo che dal loro magazzino di Casa Sonica, a Torino, hanno tirato fuori un po’ di vecchi ferri del mestiere. La Roland 808 con la quale giocavano a fare drum and bass ai tempi di Velociraptor.

La seconda notizia più attesa dopo quella del loro ritorno con materiale inedito è la possibilità di rivederli dal vivo. Il loro tour Atmosferico22, tra date indoor e all’aperto durante l’estate scorsa, è stata l’ennesimo capitolo che rende la band una delle cose migliori da vedere dal vivo in Italia.

Impostazioni privacy