Nine Inch Nails, stop (definitivo) ai concerti dal vivo

Il leader e fondatore dei Trent Reznor sembra non essere più interessato a tornare a esibirsi dal vivo in futuro, vuole stare in famiglia

Chi ha avuto modo di assistere ai concerti dei Nine Inch Nails definisce questa esperienza come ‘una esperienza unica e irrinunciabile’. Si tratta di una band che in Italia ha sempre avuto un seguito molto fedele anche se da un pubblico tutto sommato di nicchia.

Ma da qualche tempo i Nine Inch Nails sembrano essere un progetto definitivamente chiuso. Il loro leader Trent Reznor aveva già sciolto la band diversi anni fa: per poi ripensarci e tornare in tour, oltre tutto presentando due album straordinari…

Nine Inch Nails, quando sono venuti in Italia

Nel nostro paese non si sono esibiti molto spesso ma hanno dato vita ad alcuni show davvero memorabili. All’Idroscalo di Milano, il 26 giugno 2009, quando effettuarono quello che doveva essere il loro tour di addio intitolato per l’appunto Wave Goodbye. Sembrava dovessero sciogliersi.

Trent Reznor, fondatore della band che era diventata sempre di più il suo progetto personale, aveva litigato con la casa discografica e sembrava non avere più alcun entusiasmo per un business che sentiva lontano e irriconoscente.

In realtà le cose si sbloccarono di nuovo qualche anno dopo quando nella band entrò a tempo pieno anche Atticus Ross e i Nine Inch Nails si riunirono per un altro album splendido, Hesitation Marks, pubblicato cinque anni più tardi. E diedero vita anche a un nuovo tour meraviglioso che passò da Milano insieme ai Tomahawk.

Il tour 2013 che doveva durare solo poche settimane e che includeva un segmento assolutamente pazzesco insieme ai Jane Addiction. Proseguì per quasi due anni e tornò in Italia – a Bologna – per una data fantastica. Alla quale si presentarono purtroppo non più di duemila persone. Uno dei concerti più straordinari dei Nine Inch Nails, sicuramente il migliore mai tenuto in Italia.

Un progetto part time

La band, della quale fa parte anche il talentuosissimo polistrumentista bolognese Alessandro Cortini e che dal vivo coinvolge altri musicisti stratosferici come il chitarrista Robin Finck e il batterista Ilian Rubin, pur con tempi estremamente lunghi e dilatati ha continuato a produrre. Da quel tour del 2014 sono usciti quattro progetti: Add Violence, Bad Witch e i due capitoli di Ghosts, Together e Locusts. I concerti si sono diradati, gli eventi si sono fatti sempre più rari. E il loro show dello scorso anno, poche date americane e pochissime nel Regno Unito, potrebbe essere stato l’ultimo in assoluto.

Trent Reznor non sembra più avere alcuna voglia di tornare in tournee: “Non voglio stare lontano dai miei figli – ha detto il musicista nel corso di Tetragrammaton, il prestigiosissimo podcast di Rick Rubin, leggendario produttore che spesso ha collaborato con lui e padre del suo batterista – sono in un momento della mia vita nella quale la mia famiglia ha acquisito più importanza rispetto al fare musica e proporla dal vivo. Non voglio più allontanarmi dai miei figli e perdere di vista le loro vite, anche se si tratta di fare una cosa che sono sempre molto grato di poter fare, e sono molto grato alla gente che venga a sentirmi. Ma credo che sia abbastanza quello che ho fatto fino a oggi”.

I Nine Inch Nails al lavoro, ma non in tournee
I Nine Inch Nails al lavoro, ma non in tournee – Credit ANSA (velvetmusic.it)

Scrivere musica è sempre più difficile”

Trent Reznor ha anche spiegato il suo processo creativo: “Scrivere per me è sempre la cosa più difficile – dice Reznor – ammetto che la musica è sempre la cosa che mi smuove dal punto di vista emotivo e creativo. Mi emoziono sempre moltissimo quando sento un buon pezzo musicale e per questo cerco sempre di superarmi quando devo comporre qualcosa. Non è semplice. Avere qualcosa da dire, qualcosa da dire con una coerenza e con senso di verità, è sempre la cosa più difficile”.  

Reznor si confessa molto curioso anche nei confronti di generi piuttosto lontani dal suo: “La musica ti raggiunge e spesso ti sorprende. L’altro giorno ho sentito mia figlia, che ha sei anni, cantare Dua Lipa. L’ho vista coinvolta mi sono sinceramente commosso. Mi ha emozionato la bimba, ma anche la canzone. Perché è un brano perfetto, molto intelligente, scritto benissimo. È una cosa difficile da fare, a volte ammetto che non so se so ancora come scrivere un buon pezzo”.

Intanto Trent Reznor tornerà al lavoro nella sua sala d’incisione insieme ad Atticus Ross. Dopo la colonna sonora – pluripremiata – di The Social Network, produrranno anche quella per il prossimo film di Teenage Mutant Ninja Turtles.

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