La cantante si è dovuta accontentare solamente di una piccola parte all’interno della 74esima edizione perché il conduttore non l’ha voluta in gara.
Qualche tempo fa, ad Amici, aveva acceso la polemica; Arisa, che nella scuola di Maria De Filippi ha vestito i panni dell’insegnante, non si è riuscita a trattenere. Davanti alle telecamere si è sfogata, spiegando come Amadeus continuasse a rimandare indietro tutte le proposte inviate per il Festival di Sanremo. Una situazione che si è ripetuta anche di recente, con la 74esima edizione della kermesse.
Nonostante tutto però quest’anno è riuscita a partecipare in qualità di ospite, si è esibita durante la penultima serata – quella di venerdì 9 – sul Suzuki Stage, il palco allestito in piazza Colombo che il direttore artistico ha sfruttato per dare una chance a chi non è rientrato tra i concorrenti. “Sono due anni che Amadeus non mi prende a Sanremo, sono due anni”, aveva detto negli studi del talent show, così sulla faccenda è intervenuto – per l’ennesima volta – il direttore artistico.
Arisa esclusa da Sanremo, Amadeus spiega: “Esclusi? Non avevano il brano giusto”
“Non ce l’ho mai avuta con i cantanti in sé, anche se a volte è capitato di non chiamarli per anni”, ha spiegato così la sua posizione Amadeus durante l’intervista concessa a Gianluca Gazzoli per il podcast Passa dal BSMT, cercando di fornire una risposta definitiva a tutti quegli artisti esclusi negli ultimi cinque anni dal Festival di Sanremo. Tra questi anche Arisa, che ha più volte espresso il proprio malcontento davanti alle telecamere.
In particolare, il direttore artistico ha ammesso: “Mi è capitato di lasciar fuori cantanti che io conosco da anni, sono stati miei ospiti. Secondo me però non avevano il brano giusto; come la gestisco? Serve cinismo, purtroppo”. E sui rapporti con i cantanti rimasti fuori sottolinea: “Diventa un casino, qualcuno lo ha capito e qualcuno meno. La maggior parte di loro ha compreso le mie ragioni, visto che io questo metodo l’ho utilizzato per tutti e cinque gli anni”.
In fondo, per il conduttore si è trattato di portare avanti una visione, una filosofia, un gusto: “Non ritenevo che quei brani fossero adatti alla mia visione di Festival di Sanremo. Devi essere come un allenatore di calcio, fai giocare chi in quel momento è più congeniale al tuo calcio. Non perché sei amico”.