Shane McGowan, rese note le cause della morte: i funerali

La scomparsa del cantante dei The Pogues Shane McGowan ha scosso profondamente la comunita rock inglese e irlandese

L’ultimo viaggio sarà verso casa. Perché nonostante vivesse a Londra da anni, e fosse nato a Pembury, un villaggio nel Kent a metà strada tra la capitale e la Manica, Shane McGowan l’unica casa che percepiva era l’Irlanda.

Una foto di repertorio di Shane McGowan di qualche tempo fa
Una foto di repertorio di Shane McGowan di qualche tempo fa – Credit McGowan official (velvetmusic.it)

Quando le sue condizioni di salute si erano aggravate aveva deciso insieme a sua moglie di trasferirsi in una bella casa non lontano da Dublino. Ed è qui che è morto ,secondo i suoi desideri. Uscendo dall’ospedale poche giorni prima prima di mancare.

Shane McGowan, anima irlandese

É davvero impressionante la partecipazione della gente comune, così come il grande cordoglio di tanti straordinari artisti per la morte del cantante e fondatore dei The Pogues, Shane MacGowan, scomparso all’alba di giovedì scorso a 65 anni.

Per lui si sono mossi Bono, Bruce Springsteen, che ha chiesto di rendere la sua canzone Fairytale of New York patrimonio dell’umanità e oggetto di studio nelle scuole. Ma soprattutto il suo amico di sempre, Nick Cave: “Secondo me è stato il più grande cantautore di questa generazione. Senza dubbio il più onesto, intellettualmente ed emotivamente”.

Numerose elegie funebri si sono già tenute a Londra, a New York e a Boston, dove la comunità irlandese è immensa. E per la quale McGowan era un autentico simbolo.

Back to Tipperary

I funerali si terranno invece in una città che aveva un profondo significato per il cantante e la sua famiglia: Tipperary. É qui, nel cuore dell’EIRE che la sua famiglia ha le radici. Ed è qui che Shane ha trascorso le sue estati più belle. Tornava sempre, ogni estate nella casa dei nonni materni quando i suoi genitori si erano già trasferiti nel Kent.

Shanw McGowan in uno scatto recente con la moglie Vickie
Shanw McGowan in uno scatto recente con la moglie Vickie – Credits Victoria Mary Clarke (VelvetMusic.it)

L’estremo saluto si terrà venerdì 8 dicembre. La messa funebre con rito cattolico si terrà a Nenagh, il villaggio di sua madre Therese, morta alcuni anni fa. Hanno già confermato la loro presenza numerosi artisti e importanti personalità politiche: a cominciare dal presidente dell’EIRE Michael D. Higgins che poche settimane fa aveva partecipato anche alle esequie di Sinead O’Connor della quale Shane McGowan era grande amico.

Ai funerali ha confermato la sua presenza anche Bono degli U2, impegnati attualmente con il loro show allo Sphere di Las Vegas e tutti i membri sopravvissuti dei The Pogues. Oltre a numerosi artisti che con McGowan hanno inciso, suonato e collaborato.

Il numero #1 di Natale

Prosegue intanto il tam-tam sui social per portare il successo dei The Pogues Fairytale of New York, scritto da McGowan, al numero uno durante la settimana di Natale proprio per onorare il ricordo del cantante. Anche sua moglie Victoria ha sostenuto la campagna dicendo che quella canzone, che si fermò clamorosamente alla numero #2 della classifica nel 1987, era il suo brano più amato. Al momento il brano è rientrato in classifica e sta salendo. Lunedì era alla numero 18.

Le cause della morte

A causare la morte del cantante non sarebbero state le conseguenze dell’encefalite e della pancreatite di cui aveva sofferto nel corso degli ultimi anni. Ma complicazioni legate a una brutta polmonite per la quale McGowan era stato ricoverato con una grave insufficienza respiratoria a metà novembre. Lo ha rivelato sua moglie Victoria Mary Clarke al New York Times.

Per le esequie sarà predisposto un massiccio servizio d’ordine volontario. Come per Sinead O’Connor si prevede infatti la partecipazione di alcune decine di migliaia di persone che saluteranno il feretro al suo passaggio tra le strade della cittadina fino alla chiesa e alla casa funeraria di Tipperary dove McGowan ha espresso il desiderio di essere cremato.

Sua moglie rispondendo al New York Times ha raccontato i suoi ultimi istanti: “Lui non era disposto ad arrendersi, ma il suo fisico non rispondeva più alle cure. E si è arreso per lui. Si è addormentato mentre gli tenevamo le mani e recitavamo insieme al prete le preghiere. É morto come avrebbe voluto, con me, mia sorella e i suoi amici vicino. Dormendo”.

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